Brasiliano, classe 1950, Leonardo Ulrich Steiner, fa parte della truppa dei 23 cardinali latinoamericani che sceglieranno il prossimo papa.
Con alcune chance di essere eletto in prima persona. Strenuo 'custode' dell'Amazzonia e dei popoli indigeni, in linea con l'approccio ambientalista di papa Francesco, difende le unioni civili e rimarca il ruolo "fondamentale" delle donne che vanno coinvolte sempre di più nella chiesa. Il suo è, di certo, un approccio più progressista alle sfide future del cattolicesimo.
Tredicesimo dei sedici figli di una famiglia cattolica di immigrati di origine tedesca, Steiner nasce nella diocesi di Criciúma settantacinque anni fa. Dopo aver frequentato un seminario gestito dai padri francescani, sente maturare la vocazione ed entra nell'ordine dei frati minori, quindi nel 1978 diventa sacerdote. Nel frattempo studia teologia e filosofia, materia in cui ottiene licenza e dottorato anche presso la pontificia università Antonianum a Roma (dal 1995 al 2003 diventa professore e segretario dell'ateneo).
Tornato in Brasile, nel 2005 viene nominato prima vescovo prelato di São Félix e, sei anni dopo, vescovo titolare di Tisiduo e ausiliare di Brasilia. Per otto anni ricopre l’incarico di segretario generale della conferenza episcopale brasiliana. Un percorso che lo porta alla nomina, nel 2019, ad arcivescovo metropolita di Manaus e nel 2022 a cardinale, per volontà di Francesco. Sono numerosi i familiari di Steiner diventati sacerdoti o suore: oltre a lui, anche suo cugino era cardinale. Durante gli anni della pandemia, di fronte al negazionismo del governo Bolsonaro, Steiner evita il confronto verbale diretto e affida la risposta della chiesa alle sue azioni: "Il lavoro che i cattolici stanno facendo a Manaus, portando conforto e speranza ai senzatetto, agli immigrati e ai poveri, è fantastico".
E' un periodo molto complicato: papa Francesco ne è perfettamente consapevole e chiama la comunità di Manaus per incoraggiarli e portare loro conforto. Dal 27 marzo 2022, diventa vicepresidente della conferenza ecclesiale dell'Amazzonia. Territorio per cui anche Bergoglio si è molto speso, tanto che il porporato brasiliano dirà di lui: ha fatto il “bene” per l’Amazzonia, per la chiesa e per il mondo, ha restituito alla chiesa il senso primario del regno di Dio, ovvero "essere il regno della misericordia" e della "cura".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA