"Il Governo sta realizzando il più
grande piano di promozione e sostegno dell'educazione motoria e
della pratica sportiva mai attuato nel sistema scolastico,
evidentemente poco recepito da Malagò". Erano state le parole
congiunte dei ministri Abodi e Valditara in risposta a quelle di
Malagò che venerdì definendo lo sport a scuola "la madre di
tutte le battaglie" aveva parlato anche di "più esponenti
politici che negli anni hanno annunciato un piano Marshall con
risultati insignificanti per il tema delle infrastrutture
scolastiche". Ma il riferimento del n.1 del Coni era ai governi
precedenti e non a quello attuale. "C'è stato un misundersting
evidente", ha spiegato oggi il presidente del Coni tornando
sull'argomento a margine del Premio Andrea Fortunato. "I nostri
dati si riferiscono a fatti oggettivi che il governo conosce a
memoria - ha aggiunto -, Ma sono numeri del 2023 e quindi non
imputabili a questo governo. Noi siamo felici di aver appreso
che ci sia investimento e dedizione per concentrare risorse su
questo tema. Saremo i primi a essere felici se ci sarà
un'inversione di tendenza". Malagò ha poi concluso: "Io ho solo
detto che dal 2013 ho sempre sostenuto che noi facciamo la
nostra parte, così come gli altri fanno la loro. Alcuni aspetti
sono demandati doverosamente e giustamente all'esecutivo. Ma lo
sport resta la madre di tutte le battaglie, più che mai per
motivi evidenti degli ultimi anni, come la denatalità
demografica. Non possiamo permetterci di non coinvolgere e
individuare ragazze e ragazzi, ma parlo del Coni, non mi
permetterei di farlo degli altri".
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