Non è finita finché non è finita. Lo sa bene la Lazio che soffre contro il Viktoria Plzen, rischia di capitolare nel finale dopo essersi fatta riprendere da Durosinmi, vanificando il vantaggio iniziale di Romagnoli, e addirittura la vince in 9 uomini - espulsi Rovella e Gigot - con una magia di Isaksen che trova il jolly di sinistro e permette alla squadra di Baroni di presentarsi alla gara di ritorno tra sette giorni all'Olimpico con un piccolo vantaggio in vista dei possibili quarti di finale, da giocare quasi certamente contro il Bodo Glimt che ha battuto 3-0 l'Olympiacos.
Su un campo che aveva fatto storcere la bocca al direttore sportivo laziale. Angelo Fabiani, tanto da lamentarsi con il delegato Uefa per un terreno non all'altezza della competizione, Baroni deve fare a meno del capitano Zaccagni, fermato da un problema al polpaccio e rimasto a Roma, così come Dele-Bashiru e Castellanos, fermi ai box per i rispettivi infortuni. Mentre il Viktoria Plzen - senza Soauré e Kabongo - prova a far valere il fattore campo visto che in casa, in Europa, ha perso solo con il Manchester United.
Dopo 10 minuti di studio, la Lazio rischia subito con la girata di Sulc che si infila alle spalle di Provedel. Sulla rete, però, c'è il sospetto di un fuorigioco che diventa certezza dopo la revisione VAR con un avversario che disturba Marusic sulla giocata portando all'annullamento della rete. Il pericolo corso sveglia la Lazio che passa con Romagnoli, su sponda di Noslin, bravo a farsi trovare libero sul secondo palo e spingere in rete il pallone che vale il vantaggio. I biancocelesti avrebbero anche l'occasione per raddoppiare prima con Dia, ma il suo sinistro è troppo debole e centrale, ma soprattutto con Isaksen che intercetta un retropassaggio suicida della difesa ceca, ma poi non controlla finendo per consegnare la palla al portiere avversario. Nella ripresa il Viktoria Plzen entra più motivato e dopo 8 minuti trova il pareggio grazie a Durosinmi, tenuto in gioco da Tavares, che di testa batte Provedel. E avrebbe anche la possibilità di ribaltarla ancora con l'attaccante, ma Provedel ci mette le mani chiudendo la porta, così come sul tiro da fuori di Memic.
La Lazio soffre e Rovella peggiora la situazione con un'entrata su Sulc che prima l'arbitro punisce con il giallo, poi rivedendo al VAR il piede molto alto che colpisce la testa dell'avversario commuta in rosso diretto spedendo il centrocampista sotto la doccia in anticipo e facendogli saltare il ritorno.Gli ultimi minuti sono di sofferenza pura per i biancocelesti con il Viktoria Plzen che spinge sull'acceleratore e la Lazio che, per quanto possibile, cerca di rallentare il ritmo con il palleggio e rafforzando la difesa con Baroni che toglie Dia per inserire Patric. Chiara la volontà di portare a casa almeno il pari, ma il rischio è ancora dietro l'angolo con Kopic che troverebbe anche la rete del sorpasso, ma solo dopo aver stoppato il pallone in area con il braccio. All'ultimo respiro, e in 9 uomini per l'espulsione di Gigot a tempo praticamente scaduto per un intervento durissimo su Cadu, ecco però che Isaksen trova il jolly sparando un sinistro a giro direttamente sotto l'incrocio che permette a Baroni di festeggiare e guardare al ritorno con più ottimismo.
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