Dopo che la Federal Reserve ha
segnalato di avere ancora spazio per tagliare i tassi di
interesse nel corso dell'anno, perché l'eventuale aumento
dell'inflazione dovuto ai dazi sarà breve, l'indice di
riferimento dell'Asia è salito al livello più alto dall'inizio
di novembre, grazie al rialzo di Taiwan (+1,9%), Australia
(+1,16%) e Corea del Sud (+0,3%), senza Tokyo chiusa per
festività. Le azioni cinesi hanno contrastato il trend positivo,
con Hong Kong che sta perdendo il 2,33%, Shanghai che ha
lasciato sul terreno lo 0,5% e lo Shenzen lo 0,6 per cento,
sotto il peso delle prese di profitto che hanno sferzato i
titoli tecnologici.
"Il rapporto rischio-rendimento per la Cina sembra leggermente
meno ragionevole" commenta un analista di Ubs Global Wealth
Management a Singapore.
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