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Vinitaly: Tenuta di Artimino lancia Igt Toscana 'Poggipié'

Vinitaly: Tenuta di Artimino lancia Igt Toscana 'Poggipié'

Pascale 'è primo frutto dello studio di zonazione dei vigneti'

ROMA, 09 aprile 2025, 15:12

Redazione ANSA

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Vinitaly di Verona tra "epica" italiana e nuovi vini. Come quello presentato da Annabella Pascale che gestisce, col cugino Francesco Spotorno, Tenuta di Artimino, 78 ettari vitati all'interno del Barco Reale, l'antica riserva di caccia dei Medici nel cuore della Toscana tra Firenze e Prato. Lasciata in eredità ai nipoti da quel Giuseppe Olmo, ciclista professionista prima, imprenditore di successo e filantropo poi, a cui è stata dedicata una Fondazione con l'obiettivo di diffondere cultura, sostenere l'innovazione e valorizzare il patrimonio storico, artistico e ambientale. A Verona Annabella Pascale ha presentato "Poggipié", un Igt Toscana Cabernet Franc 2022. "E' il nostro primo dei vini monoclonali di questa nuova linea premium" ha raccontato l'imprenditrice vitivinicola a margine della presentazione che ha registrato la presenza dell'enologo e imprenditore del vino Riccardo Cottarela, presidente di Assoenologi. "Poggipié è il primo frutto dello studio di zonazione dei vigneti, durato due anni, progetto di valorizzazione della linea di vini e di tutto il terroir" ha proseguito Annabella Pascale "Questo lavoro ha permesso di approfondire la conoscenza delle caratteristiche pedoclimatiche della nostra tenuta. Ne è emersa una grande ricchezza di suoli e microclimi, con una straordinaria biodiversità che comprende oltre 26 varietà. di vitigni".
    Questa storia imprenditoriale ha un'origine lontana, frutto della terra, frutto della fatica quotidiana è lontana, profuma di epica "italiana". 1935: strade polverose..fatica...ma tanto entusiasmo. E' Giuseppe Olmo, professionista dal 1933 al 1942, vincitore di due Milano-Sanremo (1935; 1938), dell'omonima azienda di produzione di biciclette. Olmo fatica a salire le vette alpine dei Giri d'Italia dove vinse 20 tappe e delle Grandi Classiche. Ma da lassù inizia ad osservare l'Italia e un tessuto economico in evoluzione nonostante anni terribili, martoriati dalla Seconda Guerra Mondiale. Dalla natia Liguria, Giuseppe Olmo (Celle Ligure 5 novembre 1911; Milano 5 marzo 1992) si trasferisce a Milano dove, sotto le bombe, riparando con la famiglia in alloggi di fortuna, il più delle volte scantinati, trasforma la sua idea in un qualcosa di più forte di ogni cataclisma. Durezza della vita quanto la fatica di oltrepassare un colle montano in bici. Lo sforzo, i suoi sforzi vengono, ora, ripagati. Prima apre un'azienda di biciclette col suo nome, quindi attraverso esperimenti sulla gomma delle bici, si crea una fortuna col poliuretano fornito all'industria automobilistica che lo utilizza per gli interni delle auto.
    Scorrono gli anni, la nuova era economica gli suggerisce di diversificare, investendo gli utili in altri campi. Eccolo acquistare a fine anni '80, una tenuta in Toscana, tra Prato e Firenze: 750 ettari, 78 di vigneto, altrettanti d'uliveto, all'interno del Barco Reale, l'antica riserva di caccia dei Medici: Tenuta di Artimino. Cuore della Toscana tra Firenze e Prato, gloriose allora come nell'obiettivo di oggi nella gestione dei nipoti di Giuseppe Olmo: Annabella Pascale e Francesco Spotorno Olmo, cugini, nipoti di Giuseppe Olmo, ciclista prima, imprenditore poi. Sotto un unico comune denominatore: scalare le vette è faticoso ma da lassù il mondo è ancora più meraviglioso.
   

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