Il sindaco di Gubbio
Filippo Stirati ha scritto al presidente della Repubblica Sergio
Mattarella, a quella del Consiglio Giorgia Meloni, ai presidenti
di Camera e Senato, ai parlamentari eletti in Umbria, al
ministro Calderoli e al ministro Musumeci, alla presidente Tesei
e di Anci e Ali evidenziando la "necessità di stabilire nei
meccanismi che presiedono alla finanza locale un correttivo
economico che rappresenti una compensazione per tutti quei
Comuni italiani che, in ragione delle dimensioni, affrontano una
sfida impari per le loro reali forze disponibili". Una questione
"assolutamente cruciale per la città e per il territorio"
sostiene.
"Gubbio, e altri Comuni italiani con analoghe
caratteristiche, subisce da sempre un'ingiustizia storica - dice
Stirati - mai sanata da alcun Governo e Parlamento. Siamo un
Municipio di 31.400 abitanti con un'estensione di 525 km
quadrati e tale vastità ci colloca tra i Comuni più grandi
d'Italia. Questo oggettivo squilibrio fa sì che siamo nella
condizione di dover curare, con risorse derivanti esclusivamente
dal numero degli abitanti, un territorio ben più esteso di
quello di innumerevoli grandi città italiane. La situazione è
resa ancora più problematica in relazione al fatto che siamo
un'Area interna con una configurazione collinare e montana,
connotata da fenomeni di dissesto idrogeologico, oltre che
sismica. Per fornire alcune cifre, sottolineo i 600 km di strade
comunali da manutenere, un verde pubblico sconfinato, 38
cimiteri di nostra stretta competenza. Abbiamo poi un centro
storico di assoluto pregio, dal 1960 sede dell'associazione
nazionale dei centri storico-artistici la cui Carta. Una piccola
capitale della cultura attraversata da millenni e secoli di
vicende geologiche, storico-culturali, artistiche, linguistiche,
folkloriche, religiose. Ritengo che sia facilmente immaginabile
- aggiunge - la fatica e l'inadeguatezza inevitabili che
scontiamo nel dover rispondere alle legittime istanze dei nostri
cittadini, ancora presenti anche nei luoghi più periferici del
nostro Comune, ricchi di valenze paesaggistico-ambientali e
quindi suscettibili di interessanti progressi nel campo del
turismo e dell'esaltazione di originali tipicità".
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