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Meloni (Pd), arriviamo a questo assestamento con affanno

Meloni (Pd), arriviamo a questo assestamento con affanno

'Bisogna spiegare in Aula la manovra 'All-in'

PERUGIA, 31 luglio 2024, 15:18

Redazione ANSA

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"Aver presentato ieri la manovra 'All in' fa passare in secondo piano l'assestamento di oggi": lo ha sottolineato la capogruppo Pd Simona Meloni, nel corso del suo intervento in Aula sull'assestamento del bilancio di previsione della Regione Umbria 2024-2026, che è stato approvato dall'Assemblea legislativa.
    "Quella annunciata dalla Giunta - ha aggiunto - sembra essere una manovra psichedelica. Sarebbe stato il caso di venire a spiegarla qui in Aula. Viene da chiedersi se questo rifinanziamento di nuovi e vecchi bandi sia frutto di un'analisi di quello che è stato fatto e se sia scaturita l'evidenza della necessità di un'unica grande operazione da fare ad agosto. Però oltre agli annunci non si entra mai nel dettaglio. Noi abbiamo chiesto con emendamenti di rifinanziare alcuni bandi. Ma non ricordo che sia mai stato dato parere positivo. Oggi si va in quella direzione e noi ne siamo contenti. Fare una manovra del genere a due mesi e mezzo dalle elezioni lascia dei dubbi. I cittadini saranno contenti, ma al contempo sono in affanno per la sanità, magari rinunciando a curarsi, come sta facendo un anziano su tre. Sociale e sanità sono assenti da quest'Aula, come gli assessori che se ne occupano. Mancare all'ultimo assestamento di questi cinque anni è grave, è uno schiaffo ai cittadini oltre che alla minoranza. Non abbiamo mai fatto proteste eclatanti, come altri in passato. Ma abbiamo ricevuto arroganza e noncuranza".
    "Arriviamo a questo assestamento con affanno. Ci sono degli aspetti da sottolineare - ha aggiunto Meloni - come i trasporti o la ricostruzione post terremoto", con molte aree che "rimangono senza un progetto di ricostruzione".
    "Va riconosciuto che gli interventi preliminari c'erano già prima e hanno costituito la base per la ricostruzione successiva. Da ricordare - ha proseguito Meloni, secondo quanto riferisce la Regione - anche la bassa produttività del lavoro che spinge tanti giovani formati da noi ad andare fuori. La crisi demografica è un altro aspetto critico: negli ultimi dieci anni la popolazione è diminuita di oltre 40mila persone.
    Nell'Umbria dei borghi noi dovremmo lavorare per cercare di mantenere il maggior numero di servizi possibile. Da attenzionare anche la dispersione scolastica. La salute mentale è una criticità. Bene le politiche per le famiglie e per il mondo dello sport, che diventa coesione sociale. Si potrebbe fare di più. Negli anni abbiamo proposto la valorizzazione dei borghi e dei paesi, puntando sulla bellezza come leva per lo sviluppo. Vogliamo un sistema di welfare qualitativo, per salvaguardare chi ha meno mezzi per arrivare allo stesso punto di partenza. I nostri paesi soffrono per mancanza di lavoro e servizi. Se vogliamo che l'Umbria torni ad essere centrale bisogna che la regione torni a parlare con le regioni limitrofe".
   

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