Vedrà la luce entro la fine
dell'autunno la pista ciclabile della ex ferrovia Fossato di
Vico-Umbertide un percorso che, dopo alcune difficoltà legate al
Covid, all'aumento dei costi dei materiali e all'alluvione dello
scorso settembre, tornerà vivo e fruibile anche se sotto
un'altra forma.
L'annuncio questa mattina in una conferenza stampa alla quale
erano presenti il sindaco di Gubbio, Filippo Stirati,
l'assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Enrico
Melasecche, la presidente della Fondazione Perugia, Cristina
Colaiacovo, l'assessore comunale ai lavori pubblici Valerio
Piergentili e Federico Ragni, progettista dei lavori sulla
ciclovia.
"Viviamo questa operazione - ha detto Stirati - anche in
termini di riscatto.
Dall'autunno di quest'anno torneremo a
riappropriarci di un pezzo di storia, e di territorio, che ci
era stata sottratta, e, soprattutto, lo renderemo fruibile per i
tanti visitatori in cerca di un turismo slow, di un modo
diverso, più lento, di vivere il territorio e di godere del
verde dell'Umbria".
La nuova pista collegherà i comuni di Umbertide, Gubbio e
Fossato di Vico, per un tracciato di circa 52 chilometri, alcune
porzioni del quale ricadranno sul sedime della vecchia ferrovia.
Il più consistente sarà quello ricompreso nella valle
dell'Assino in località Serra Partucci, Camporeggiano, Zangolo,
dove si sono concentrati la gran parte dei lavori.
Dopo la
costruzione e la posa di sette passerelle in ferro per
l'attraversamento del fiume Assino, poste nei punti dove
sorgevano i vecchi ponti della ferrovia bombardati dai tedeschi,
come ha spiegato l'ingegner Ragni, "si è proceduto alla
ristrutturazione delle gallerie, alla formazione di cassonetti
stradali, di fossi e tombini per la regimazione delle acque,
alla ristrutturazione di un ponte in pietra in località Serra
Partucci".
L'assessore Melasecche ha sottolineato come "sia nelle
realizzazioni, sia nelle successive manutenzioni di questo tipo
di progetti, fare rete sia quanto mai importante". "C'è oggi un
enorme interesse da parte del pubblico per le ciclabili - haa
detto -: penso a questa pista, che in autunno inaugureremo,
penso alla Spoleto-Norcia e non solo. L'Umbria è terra ideale
per il turismo lento, un turismo che cambia la prospettiva e
permette di godere in modo ancor più approfondito delle bellezze
del nostro territorio".
L'assessore ha evidenziato a questo proposito l'importanza
della connessione fra le reti ciclabili comunali e la rete
ferroviaria. "L'Umbria - ha spiegato - sarà sempre meglio
collegata con il treno ed inoltre con la riapertura della Fcu
saranno accresciute le possibilità di proseguire il viaggio in
bici, portate a bordo di vagoni riservati o prese a noleggio
nelle stazioni ferroviarie rinnovate e riqualificate. Si potrà
così venire in Umbria e visitare tutto il territorio, compresi i
luoghi dove non ci sono fermate dei treni".
Melasecche ha anche ringraziato l'assessore Roberto Morroni,
ricordando che il finanziamento della ciclabile che sorgerà
sulla ex ferrovia deriva dai fondi dell'agricoltura, di
competenza del collega di Giunta e vicepresidente della Regione
Umbria.
"Dopo una prima fase di studio di fattibilità, iniziata nel
2015 grazie al nostro contributo, andato in cofinanziamento con
quello regionale - ha detto Cristina Colaiacovo -, ora vediamo
finalmente la luce di questa ciclabile. All'epoca tra l'altro
siamo stati antesignani, sostenitori tenaci e attenti di un
turismo lento che in Umbria non esisteva: la ciclabile sulla ex
ferrovia era un progetto direi pioneristico, mentre oggi, per
fortuna, si ragiona da più parti di questi temi e di mobilità
sostenibile.
La pista partirà da Umbertide, poi proseguirà sul tratto
oggetto dei lavori da Montecorona a Serra Partucci, nel mezzo
della piana agricola: qui la pista oltrepasserà il fiume Assino
per riconfluire sulla ss219 nel Comune di Gubbio all'altezza di
Civitella Raineri. Da qui fino al distributore di Camporeggiano
i ciclisti dovranno procedere in maniera promiscua insieme ai
veicoli lungo la ss219. Dal distributore la pista tornerà lungo
l'ansa del fiume sulla vecchia ferrovia fino al laghetto in
località Zangolo, dove la circolazione sarà di nuovo promiscua
sulla ss219. In questo tratto sono collocate le altre passerelle
e le gallerie della vecchia ferrovia oggetto di
ristrutturazione.
Dal laghetto la circolazione dei ciclisti sarà promiscua su
diverse strade di vario ordine fino a raggiungere Fossato di
Vico nella zona della stazione dei treni. In particolare la
pista percorrerà la ss219 fino a Mocaiana, poi via dell'Assino
fino a Raggio, dove proseguirà lungo la piana di Gubbio per
varie strade comunali fino al centro, in via Beniamino Ubaldi.
Da qui proseguirà in località Zappacenere fino alla chiesa di
Padule, dove tornerà sul tracciato della ex ss219 fino a Branca.
Da qui, poco dopo l'ospedale, il tracciato interesserà le
viabilità comunali di Corraduccio e Baccaresca per poi entrare
nel comune di Fossato di Vico salendo per Colbassano e
riscendendo fino alla Flaminia che sarà attraversata per
l'ultimo tratto che arriverà alla stazione di Fossato di Vico.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA