Una prova addestrativa di
schedatura, recupero, imballaggio e trasporto di beni culturali
mobili presso due chiese della Diocesi di Spoleto ha concluso
l'esercitazione del corso "Salvaguardia beni culturali mobili in
emergenza" che ha visto la partecipazione di tecnici,
rappresentanti di vari enti pubblici e volontari della
Protezione civile e di organizzazioni di volontariato iscritte
all'elenco regionale. Iniziativa che "si è svolta con successo"
sottolinea la Regione.
Il percorso formativo fa seguito a un accordo tra il
ministero della Cultura e il Dipartimento nazionale della
Protezione civile ed è nato dall'esigenza di informare gli
operatori delle pubbliche amministrazioni coinvolte nella
gestione delle emergenze dei beni culturali in merito
all'attivazione e al funzionamento delle strutture del sistema
Protezione civile e del MiC e di accrescere la capacità
operativa del volontariato specializzato nelle attività di
salvaguardia dei beni culturali durante le emergenze. È stato
promosso e organizzato dal servizio Protezione civile ed
emergenze della Regione Umbria con il supporto del Dipartimento
nazionale e della Soprintendenza Archeologia, belle arti e
paesaggio dell'Umbria.
All'esercitazione hanno partecipato anche i carabinieri per
la tutela del patrimonio culturale e i vigili del fuoco del
comando di Perugia e Pistoia, i quali, sulla base del protocollo
d'intesa sottoscritto tra segretariato generale del MiC e
Dipartimento vigili del fuoco, in collaborazione con l'Opificio
delle pietre dure di Firenze, hanno avviato una "proficua
collaborazione" - si legge ancora nella nota - che si è
concretizzata in un primo corso tenuto dal personale tecnico
scientifico dell'Istituto e destinato ai vigili del fuoco, per
fornire informazioni sulla specificità dei beni culturali e
indicazioni concrete su come trattarli in situazioni di
emergenza, finalizzato alla realizzazione di un manuale a uso
interno dei vigili del fuoco sulla "movimentazione dei beni
culturali mobili in emergenza".
Il corso ha avuto una durata di 16 ore e la giornata
conclusiva, che si è tenuta venerdì. Il corso prevedeva due iter
differenti per funzionari e volontari, in relazione ai ruoli, e
ha sancito la crescita della preparazione delle risorse umane
rispetto all'ambito beni culturali, "così rilevante" in Umbria.
Le risorse umane formate potranno essere attivate a supporto del
sistema Protezione civile regionale e nazionale nelle possibili
future emergenze simili agli eventi legati al sisma che ha
colpito anche la regione ad agosto e ottobre 2016.
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