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Natale:mons.Milani,orari messe non problema,morale fedeli sì

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Natale:mons.Milani,orari messe non problema,morale fedeli sì

Schema anti-contagio rodato,mi preoccupa più disagio sottopelle

ROMA, 02 dicembre 2020, 15:44

di Nina Fabrizio

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'orario della messa non è un problema, quello che conta è la salute spirituale dei miei parrocchiani e purtroppo il morale è parecchio basso". Ha appena letto il comunicato della Cei, don Davide Milani, prevosto a Lecco e parroco della comunità pastorale Madonna del Rosario che comprende la famosa basilica di San Nicolò, cuore pulsante della città che ha molto sofferto durante la prima ondata di Covid e dove tra pochi giorni, in un clima che certamente non è quello degli altri anni, si celebrerà la festa patronale. Anche don Milani si adeguerà immediatamente alle disposizioni Cei, predisponendo la messa della vigilia di Natale prima del coprifuoco delle 22, con tutta probabilità alle 20. "La stretta anti-contagio - dice all'ANSA - non ci coglie impreparati.
    Abbiamo uno schema, un modello potremmo dire ormai rodato già dal marzo scorso e che ci ha consentito di celebrare anche la Pasqua. Ora abbiamo predisposto una serie di iniziative per vivere l'Avvento fino al Natale in sicurezza e senza far mancare i riti e le tradizioni". Testa e cuore di don Davide sono comunque concentrati sul sentire della comunità: "Rispetto alla prima ondata, che purtroppo ha fatto più morti ma ha anche determinato uno spirito di reazione forte dei miei fedeli, ora percepisco stanchezza, un disagio sottopelle: è come se alla gente fosse stata recisa la possibilità del futuro, per molti è come se non ci sarà un futuro, stiamo scoprendo che una delle grandi torture dell'uomo è non immaginare un futuro davanti".
    "Mai come ora - osserva ancora don Milani - comprendiamo che l'uomo non ha bisogno solo di dormire, mangiare e lavorare: viene meno la vita relazionale, le occasioni della socializzazione che ci sono date dalla cultura, dalle feste, dai riti, viene meno il motivo per cui viviamo. Ci stiamo preoccupando solo dello stare in salute ma il non poter stare insieme fa male alla gente".
    Sulla celebrazione del Natale, certo "diverso", don Milani è comunque sereno: "Lo scopo di tutte le nostre iniziative contenute in un libretto che abbiamo mandato a casa e che si snodano lungo tutti i momenti dell'Avvento fino a comprendere l'inaugurazione, chiaramente virtuale, il 5 di una mostra dal titolo "Lotto. L'inquietudine della realtà", e che passano per raccolte cibo, vestiario, cene solidali, anche cineforum a distanza, è quello di restare uniti. C'è molta maturità sull'orario della messa, non è un problema celebrare a mezzanotte, alle dieci, o alle venti. La gente sa come deve comportarsi per venire in chiesa. C'è la prenotazione, il sistema dei volontari, il distanziamento, e tutte le altre misure che ormai conosciamo. Il problema semmai riguarda un po' il fatto che molti cristiani sono infastiditi di vedere questo tema sbandierato a caso". "Natale - assicura - se vissuto con lo spirito giusto, sarà veramente il momento della ripartenza". A Lecco, già da domenica 15 novembre fino al 20 dicembre è previsto un gesto di carità. Le visite nelle case per la benedizione sono rimandate ad altro momento, nel frattempo i parrocchiani ricevono una lettera dell'arcivescovo di Milano, Mario Delpini e a partire dalla festa di San Nicolò saranno disponibili nelle chiese della comunità le bottigliette con l'acqua benedetta da ritirare così che le famiglie possano esse stesse benedire la propria casa.
   

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