Rafforzare i rapporti con gli
importatori americani, e snellire le procedure d'accesso agli
strumenti dell'Organizzazione comune di mercato (Ocm). Sono le
ricette che Marilisa Allegrini, 'Lady Amarone', suggerisce per
superare la sfida dei dazi decisi dall'amministrazione Trump.
Allegrini, Cavaliere del Lavoro, prima donna del vino a finire
sulla copertina della prestigiosa 'Wine Spectator', ha grande
esperienza di Stati Uniti dove, da giovane imprenditrice, con la
valigetta in mano, creò negli anni '80 la rete di importatori
che ha fatto la differenza per la denominazione della
Valpolicella.
"Siamo di fronte a una sfida che non possiamo affrontare
restando a guardare - afferma - Dobbiamo rafforzare i rapporti
con i nostri importatori, che rappresentano il primo presidio
del nostro vino nei mercati esteri, e lavorare per utilizzare in
modo più efficace tutti gli strumenti a disposizione, in primis
l'Ocm vino". Quest'ultima, ricorda l'imprenditrice, è uno
strumento fondamentale con cui l'Unione Europea permette di
finanziare progetti di promozione nei Paesi terzi, per
accrescere la competitività delle produzioni europee sui mercati
internazionali. "Il problema - spiega - è che l'accesso a
questi fondi è spesso limitato da normative complesse, procedure
amministrative onerose, diversità regionali, tempi e costi
burocratici elevati. Dobbiamo rendere l'Ocm uno strumento
davvero fruibile per tutte le aziende, grandi e piccole. È
fondamentale semplificare."
Una cosa è certa: "il settore vitivinicolo italiano,
ambasciatore del made in Italy nel mondo, non può permettersi
battute d'arresto sui mercati esteri. Serve un'azione corale, da
parte delle istituzioni e delle imprese, per trasformare un
momento critico in un'occasione di rafforzamento strategico"
conclude Allegrini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA