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Siccità Abruzzo:Wwf, inaccettabile lo spreco della risorsa acqua

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Siccità Abruzzo:Wwf, inaccettabile lo spreco della risorsa acqua

Ricci, eliminare perdite reti idriche e innevamento artificiale

PESCARA, 17 giugno 2024, 12:20

Redazione ANSA

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"È inaccettabile il notevole spreco della risorsa acqua che si registra nelle perdite delle reti idriche di distribuzione che in alcuni casi arriva a oltre il 50% o l'utilizzo certamente non prioritario dell'acqua che ancora si continua a fare, per esempio per garantire la neve artificiale sulle piste da sci". A sostenerlo è la delegata WWF Italia per l'Abruzzo, Filomena Ricci, intervenuta, in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione, per commentare i dati allarmanti di una ricerca dell'Università 'D'Annunzio' di Chieti-Pescara relativa ai cambiamenti climatici nella regione.
    "I dati raccolti nello studio - spiega la Ricci all'ANSA - confermano in modo drammatico quanto già noto per l'area mediterranea - una delle aree dove maggiormente si sentono gli effetti del cambiamento climatico - e di conseguenza per l'Abruzzo. Quando non è gestita e prevista adeguatamente, la siccità è uno dei motori della desertificazione e del degrado del territorio, nonché tra le cause di aumento di fragilità degli ecosistemi e di instabilità sociale".
    Tra le possibili soluzioni per evitare la desertificazione dell'Abruzzo il Wwf Abruzzo sottolinea la necessità di "adoperarsi davvero per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi", abbattendo le emissioni di gas serra, abbandonando i combustibili fossili e puntando su fonti rinnovabili, risparmio/efficienza energetica e decarbonizzazione in tutti settori.
    Rispetto alla tutela più specifica per i fiumi secondo il Wwf Abruzzo "è indispensabile riaffermare la pianificazione a livello di bacino idrografico con il coordinamento di un soggetto unico, l'Autorità di bacino distrettuale, in grado di definire le priorità a scala di bacino e ridefinire i fabbisogni in base a un aggiornato e reale bilancio idrico".
    "Altrettanto cruciale, e particolarmente necessario in una Regione come l'Abruzzo - sottolinea la Ricci - è rivedere tutte le concessioni idriche (agricole, industriali, civili) riducendole in funzione delle effettive disponibilità d'acqua.
    Con la diminuzione delle precipitazioni e delle portate dei fiumi, prevista anche nel citato studio dell'Università di Chieti-Pescara, non si può pensare di continuare a prelevare dai fiumi la stessa quantità di acqua, ma le concessioni vanno adeguate in modo da continuare a garantire sempre il deflusso minimo vitale nei fiumi. Troppo spesso, infatti, in Abruzzo si constata la trasformazione di fiumi in poco più che rivoli se non addirittura la messa in secca degli stessi, come sta attualmente succedendo sul fiume Foro. Vanno riviste anche le tipologie di colture potenziando la coltivazione di varietà che necessitano di una minore quantità di acqua e sistemi di irrigazione che siano sempre più a maggiore efficienza e a basso consumo".
    Secondo il Wwf "in Abruzzo la situazione diventa paradossale quando, a fronte del fatto che in molti comuni viene prevista la razionalizzazione dell'acqua potabile ormai non solo durante i mesi estivi, ma anche in altri periodi dell'anno, si continuano a proporre progetti con l'innevamento artificiale o nuove captazioni di fiumi anche in aree protette".
   

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