Sono 2.638 i beni culturali
recuperati nel 2024 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio
Culturale (Tpc) dell'Aquila, che ha competenza su Abruzzo e
Molise, nell'ambito di attività di contrasto a furti, scavi
clandestini, ricettazione e contraffazione.
Nel corso dell'anno si è registrato un aumento dei furti, in
particolare ai danni dei luoghi di culto: si è passati da nove
denunce nel 2023 a 13 nel 2024.
Le attività investigative, coordinate dalle autorità
giudiziarie del territorio, hanno portato alla denuncia di 40
persone in stato di libertà, per reati che vanno dalla
ricettazione di opere d'arte agli scavi clandestini, fino ai
crimini contro il paesaggio.
Sono state eseguite 17 perquisizioni con il recupero di 292
beni antiquariali, archivistici e librari, 2.370 reperti
archeologici e paleontologici, 459 monete antiche e 19 strumenti
da scavo.
Sul fronte dei controlli, sono state monitorate 112 aree
archeologiche, effettuati 87 sopralluoghi in mercatini, fiere e
antiquari, 8 verifiche museali, mentre 674 beni sono stati
sottoposti a comparazione con la Banca Dati Tpc.
Nel corso di un'operazione condotta nelle aree archeologiche
di Peltuinum (L'Aquila) e Popoli (Pescara), i Carabinieri del
Tpc hanno sequestrato 518 manufatti, 459 monete e 19 metal
detector.
Tra i casi più rilevanti, il recupero di 23 volumi antichi,
tra cui un raro testo del 1931 appartenente all'Istituto
'Cotugno' dell'Aquila, sottratto prima del sisma del 2009, e il
rientro in Italia di una corazza sannitica del IV secolo a.C.,
donata dagli Stati Uniti.
Prosegue anche l'impegno nella promozione della legalità, con
centinaia di incontri sul territorio rivolti a studenti e
cittadini, oltre alla partecipazione a eventi come la Notte
europea dei ricercatori e le Giornate Europee dell'Archeologia.
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