"L'idroelettrico è una grande sfida
che il nostro Paese deve affrontare. Negli ultimi decenni,
abbiamo abbandonato lo sviluppo dell'idroelettrico e dei sistemi
di accumulo idrico che sono infrastrutture fondamentali anche
per il contrasto al cambiamento climatico". È quanto afferma
l'amministratore delegato della Compagnia Valdostana delle Acque
e vicepresidente di Elettricità futura, Giuseppe Argirò, nel
corso di un appuntamento di "Voci dal futuro" organizzato
dall'ANSA e dall'Asvis dove definisce l'idroelettrico "la più
nobile tra tutte le fonti rinnovabili".
Secondo Argirò, "le gare sulle concessioni di grande
derivazione, più che portare elementi di competitività,
rischiano di essere un elemento di privatizzazione" mentre "a
oggi il sistema idroelettrico nazionale è per oltre l'80% in
mano pubblica". "Siamo l'unico paese in Europa che ha deciso di
affrontare il percorso delle gare in totale assenza di
reciprocità e abbiamo necessità di bloccare questa deriva per
una motivazione molto semplice: evitare una privatizzazione che
dia più peso alla competizione e al profitto rispetto alla
sicurezza e allo sviluppo delle infrastrutture". La speranza
espressa è che "si possano creare condizioni per un rilancio
immediato degli investimenti" delle aziende del settore stimato
sull'ordine dei 15 miliardi di euro.
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