Il 60% degli ecosistemi europei
risulta in stato di degrado e anche in Italia la situazione è
"in forte e continuo peggioramento", secondo l'analisi
dell'Asvis che ha presentato a Genova un position paper
sull'attuazione del Regolamento per il ripristino della natura,
durante la seconda tappa del Festival dello sviluppo
sostenibile.
La normativa europea punta a ripristinare almeno il 20% degli
ecosistemi degradati entro il 2030 e almeno il 90% entro il
2050. Per raggiungere questi obiettivi l'Asvis chiede di
stanziare risorse economiche adeguate e istituire una Cabina di
regia nazionale con lo scopo di definire al più presto il Piano
nazionale.
"Il ripristino degli ecosistemi non è solo una sfida
ambientale ma una grande opportunità economica e sociale", ha
dichiarato il direttore scientifico dell'Alleanza italiana per
lo sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini. "L'Italia - ha
aggiunto deve coglierla con convinzione e impegno, definendo al
più presto un Piano ambizioso che integri e rafforzi le
politiche esistenti e che venga finanziato con risorse adeguate,
finora assenti nella programmazione definita dal Governo per i
prossimi anni con il piano Strutturale di bilancio, al di là di
quelle stanziate con il Pnrr. Per queste ragioni l'Asvis
sollecita l'istituzione urgente di una Cabina di Regia nazionale
che consenta di integrare il Regolamento nelle politiche
italiane presenti e future".
Il position paper valuta le implicazioni del Regolamento per
il nostro Paese e formula alcune proposte concrete su come
definire il piano nazionale di ripristino, che deve essere
consegnato alla Commissione Europea entro settembre 2026,
rendendolo coerente con i diversi altri piani settoriali, che
secondo l'Alleanza non sono attuati "in modo adeguato".
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