"Il trend meteorologico fa presumere
un'altra estate idricamente difficile in molte aree del Sud
Italia. Ancora una volta ci faremo sorprendere dall'emergenza
per mancanza di adeguate infrastrutture idrauliche; alla scuola
della crisi climatica siamo ripetenti cronici" . Così Francesco
Vincenzi, presidente di Anbi fa il punto sulla stagione più
calda che si avvicina.
In Puglia, nella Capitanata, i volumi idrici trattenuti dalle
dighe ammontano a circa 113 milioni di metri cubi,
corrispondenti al 34,06% dei volumi autorizzati. Su tutto il
Tavoliere le precipitazioni nel mese di aprile sono state molto
scarse non consentendo ai corpi idrici, già profondamente
stressati, di ricaricarsi per dare quantomeno inizio alla
stagione irrigua.
In Sicilia le precipitazioni, che hanno interessato l'isola nei
primi mesi del 2025, hanno consentito una ripresa idrica nei
bacini artificiali. Attualmente il totale dell'acqua trattenuta
dagli sbarramenti ammonta al 53,6% dei volumi autorizzati. C'è
però da segnalare un'enorme disparità nella distribuzione delle
piogge.
Nella Nurra, in Sardegna, si assiste, invece, alla
desertificazione del territorio, che sembra condannato dalle
insufficienti risorse idriche a diventare una distesa di suoli
sterili (i bacini contengono solo il 17% della capacità).
In Campania, il deficit registrato ad inizio Aprile dall'invaso
di Conza in Irpinia si attestava a quasi 9 milioni e mezzo di
metri cubi sui volumi autorizzati; inoltre stanno riducendosi le
portate dei fiumi Volturno e Sele, mentre crescono quelle del
Garigliano.
Migliora la situazione in Abruzzo. In Umbria risultano
decrescenti le altezze idrometriche dei fiumi Chiascio, Topino,
Paglia così come del lago Trasimeno, che da mesi non riesce a
superare la soglia psicologica di -m.1,20
Appaiono invece in ottima condizione gli invasi delle Marche.
In Toscana, le piogge abbondanti, cadute ad Aprile, hanno
mantenuto le portate dei corsi d'acqua al di sopra dei valori
medi, registrati nel recente ventennio.
In calo sono i livelli idrometrici di Vara, Entella, Magra ed
Argentina, fiumi della Liguria.
Al Nord, l'acqua quest'anno è abbondante e l'alternanza fra
temperature basse (anche con tardive nevicate in quota) e
repentino riscaldamento dell'aria (con conseguente
discioglimento del manto nevoso) provoca, unitamente alle
abbondanti precipitazioni di questa primavera instabile,
l'ingrossamento dei livelli dei corsi d'acqua e dei grandi laghi
regolati: attualmente il riempimento del lago Maggiore si
attesta al 104,6%, quello del Lario al 62,9%, il Benaco è al
99,3%, il Sebino all'89,3%.
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