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ANSAcom - In collaborazione con Cybersec 2025
"Un grande gap esiste tra l'evoluzione scientifica e l'adeguamento di strumenti normativi. Abbiamo costanti lack nella legislazione su queste tematiche che ci pongono di fronte a vere e proprie acrobazie interpretative. Le norme vengono tirate fino a strapparsi per adeguarsi a un mondo che cambia in maniera repentina". Lo ha detto il direttore generale del Dis, Vittorio Rizzi, al CyberSec 2025 in corso a Roma. "Da un lato bisogna cercare di guardare più lontano rispetto a quello che è il futuro più imminente per poter anticipare, stante questa velocità di modernizzazione e di progresso nella quale noi viviamo, cercare di guardare oltre", ha aggiunto.
Parlando quindi di vuoto normativo, "non abbiamo ancora una definizione giuridicamente condivisa del concetto di crittografia, non abbiamo ancora norme di linguaggio per poter individuare un tema, un problema - ha evidenziato - Qual è la crittografia buona e quale quella cattiva. Non tutta può essere considerata qualcosa di positivo, sicuramente lo è quando la usiamo per forma digitale, non lo è quando i criminali parlano su piattaforme criptate nelle quali noi non riusciamo a penetrare".
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