"Desidero confermarvi che" l'Egitto è "pienamente impegnato nel perseguire il processo di riforma", ha premesso il ministro notando che tale impegno è "nell'interesse del popolo egiziano" e comprende "riforme politiche, economiche e sociali".
Il
presidente Abdel Fattah al-Sisi sta guidando "la modernizzazione
del Paese", promuovendo simultaneamente "i diritti civili e la
democratizzazione", ha sostenuto Abdelatty nell'incontro
svoltosi lunedì 16 dicembre.
"Il governo è pienamente impegnato" ad ampliare lo spazio
politico, a "potenziare donne e giovani" e a sostenere
"l'opposizione politica", ha detto ancora il diplomatico
ricordando che nel recente "dialogo nazionale" rappresentanti di
vari settori hanno inviato "raccomandazioni al presidente" che
ha garantito il proprio "impegno a implementarle".
Un elemento cruciale è "la nuova legislazione sul codice di
procedura penale", che sostituirà quella del 1951: questa nuova
legge bilancerà "i diritti e le responsabilità" di avvocati,
giudici e imputati, ha affermato il ministro.
Un'innovazione è
l'introduzione di "un limite di tempo per la detenzione
preventiva" e il diritto a "un risarcimento materiale e morale"
per chi è stato detenuto senza base legale, ha sottolineato.
È fondamentale "promuovere i diritti umani e civili"
attraverso la sensibilizzazione, ha detto Abdelatty segnalando
che il governo lavora nelle "università e nelle scuole" per
educare i cittadini sui loro "diritti e doveri". Inoltre, si
sarebbero fatti progressi sui "diritti delle donne e sulla
libertà religiosa", promuovendo il principio di "cittadinanza"
per tutti gli egiziani, indipendentemente da "religione o
etnia".
Un risultato significativo è la nomina del "primo giudice
copto alla Corte Costituzionale Suprema", avvenuta per "meriti e
non per affiliazione religiosa", ha ricordato Abdelatty
riferendosi ai cristiani d'Egitto, Paese a stragrande
maggioranza musulmano. Il presidente Sisi è stato "il primo
presidente" egiziano a partecipare alle celebrazioni per il
Natale copto creando ormai una tradizione.
Il governo è impegnato a "potenziare i giovani",
considerando che in Egitto "il 65% della popolazione ha meno di
35 anni", ha detto il diplomatico aggiungendo che ciò è parte
della "Strategia Nazionale per i Diritti Umani" su cui
recentemente è stato pubblicato un "terzo rapporto".
Abdelatty ha sottolineato ai giornalisti che, per la prima
volta, un "ministro degli Esteri guiderà la delegazione"
egiziana che sarà a Ginevra per la Revisione Periodica
Universale (Upr) della situazione dei diritti umani negli Stati
membri dell'Onu. L'Egitto è pronto ad ascoltare "le
raccomandazioni" e ad applicarne una "percentuale elevata" come
già avvenuto in passato, ha preannunciato il ministro sostenendo
che l'obiettivo del Cairo rimane "promuovere ulteriormente i
diritti umani". (ANSAmed).
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