DAMASCO - Manifestazione a Damasco contro uno Stato confessionale e per i diritti delle donne. Centinaia di persone sono scese nella centrale piazza degli Omayyadi a Damasco per uno "Stato unito, civile e laico". E questo per rispondere a una serie di dichiarazioni apparse negli ultimi giorni da parte di Obeida Arnaout, portavoce degli affari politici del nuovo governo di stampo islamista di Damasco, espressione di Hayat Tahrir ash Sham (Hts), secondo cui "le donne sono biologicamente" inadatte ad assumere "incarichi di governo apicali".
"Vogliamo una Siria civile e laica", è stato uno degli slogan scanditi dai manifestanti riunitisi nella piazza simbolo della "caduta del regime" l'8 dicembre scorso. "Laicità! Laicità!", hanno gridato i manifestanti, mentre altri: "Non vogliamo né uno Stato di polizia né uno Stato religioso!".
Altri cartelli esposti alla manifestazione inneggiavano alle pari opportunità tra donne e uomini. E all'unità territoriale della Siria: "Dalla Jazira al Hawran, arabi e curdi sono fratelli", è stato un altro slogan pronunciato dai manifestanti in riferimento alla regione dell'est del paese (Jazira) e a quella all'estremo sud-ovest (Hawran).
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