Il ministro tunisino della Difesa, Khaled Sehili, ha elogiato l'importanza di ospitare questo evento come un rafforzamento dell'apertura del Paese alla cooperazione militare congiunta in generale e delle Forze speciali tunisine ai suoi dintorni regionali e continentali per discutere di argomenti derivanti dalla realtà sul campo delle forze armate e delle forze speciali nella regione africana e nel resto del mondo. Nel suo discorso il ministro, ha evidenziato "che le sfide poste dalle situazioni e dai cambiamenti geopolitici nei bacini del Mediterraneo, del Medio Oriente e dell'Africa, di fronte ai quali i Paesi non sono in grado di affrontarne le ripercussioni individualmente, fanno sì che tutti, senza eccezioni, siano chiamati ad un'azione congiunta per fronteggiare le minacce dei gruppi terroristici e affrontare la criminalità transfrontaliera, il traffico di armi e di esseri umani, il traffico di droga e la migrazione irregolare". "Ciò rende tutte le parti responsabili del mantenimento della sicurezza e della stabilità, del rafforzamento delle capacità militari e della costruzione di un approccio partecipativo basato sull'offerta di una formazione professionale con standard di riferimento", ha detto Sehili, citato in una nota del suo dicastero.
Il ministro ha ricordato che la Tunisia è riuscita a creare il Centro di eccellenza nel campo dello sminamento e del trattamento degli oggetti sospetti e il Centro di eccellenza per la riabilitazione delle forze militari, che sono diventati un riferimento regionale nel campo degli studi, della formazione e dell'addestramento per tutto ciò che riguarda le mine, gli oggetti sospetti e la riabilitazione delle formazioni militari, e oggi guarda con interesse a diventare un riferimento regionale per la formazione e l'addestramento in Africa creando un centro di eccellenza per le forze speciali".
Alla sessione di apertura hanno partecipato numerosi alti dirigenti militari e civili, tra cui l'ambasciatore degli Stati Uniti in Tunisia, il Comandante del Comando militare degli Stati Uniti in Africa, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito terrestre e il Comandante delle Operazioni speciali in Africa, il Comandante delle Forze Speciali Italiane e parte del suo staff, oltre ai capi delle delegazioni di 40 Paesi.
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