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Fadoi, in Basilicata sette reparti su dieci sono sovraffollati

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Fadoi, in Basilicata sette reparti su dieci sono sovraffollati

Un terzo di ricoveri evitabili con presa in carico e prevenzione

POTENZA, 10 maggio 2025, 20:44

Redazione ANSA

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Il 67 per cento dei reparti ospedalieri della Basilicata registra un tasso di occupazione dei posti letto che va oltre il 100 per cento: è questo il dato principale che è emerso dell'indagine della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), condotta tra marzo e aprile, che ha riscontrato anche carenze croniche di personale, denunciate dalla quasi totalità degli intervistati.
    Nel dettaglio, nessuna unità operativa degli ospedali della Basilicata ha un tasso di utilizzo inferiore al 50 per cento, ma mentre un reparto su tre occupa tra il 70 e il 100 per cento dei letti a disposizione, appunto il 67 per cento va in "overbooking". Da ciò deriva una cattiva assistenza dei pazienti, anche per l'insufficienza del personale medico a disposizione.
    In questa situazione, la Basilicata ha registrato anche i "ricoveri impropri", a causa di una difficoltà di presa in carico dei servizi territoriali nei quali si è evidenziato un numero basso di medici di famiglia che hanno, al contrario, un eccesso di pazienti da seguire.
    Fadoi ha inoltre certificato che un ricovero su tre poteva essere evitato e la causa è riscontrata nella poca prevenzione: in Basilicata c'è il più basso finanziamento pubblico d'Europa per la prevenzione. In tale contesto anche la riforma della sanità stenta a decollare: una volta dimessi dagli ospedali, ogni tre pazienti lucani uno torna a casa senza nessuna presa in carico da parte dei servizi territoriali o dallo stesso ospedale, uno ha assistenza domiciliare, un altro sceglie strutture diverse da quelle che l'hanno preso in carico la prima volta.
    Per quanto attiene le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, fulcro della riforma sanitaria, sei medici internisti su dieci ritengono che in Basilicata potrebbero essere ridotti del 66 per cento il numero dei ricoveri utilizzando le prime.
    Più in generale, per i medici il 25 per cento dei ricoverati potrebbe essere dimesso più rapidamente con queste nuove strutture intermedie ben funzionanti. Ma, stando ai dati del monitoraggio dell'Osservatorio Gimbe sul Servizio sanitario nazionale, su 19 Case di comunità previste, in Basilicata nessuna ha alcun servizio dichiarato attivo. E non è diversa la situazione lucana sugli Ospedali di comunità: sui cinque previsti nessuno ha servizi attivi.
    L'indagine di Fadoi, infine, si è concentrata sulla ricerca: tre internisti su dieci, nel contesto appena delineato, non si può dedicare alla ricerca, mentre i restanti sette hanno dichiarato di farne meno di quanto previsto.
   

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