È partito il ciclo di incontri di
teatro sperimentale destinato ai minori della periferia di
Napoli, promosso dall'Unione giovani penalisti nell'ambito del
progetto "Arte, teatro e musica come strumento di contrasto alla
devianza minorile". Ad inaugurare la lezione da remoto sul
teatro è stata l'attrice Giovanna Rei. I destinatari del ciclo
di incontri sono ragazzi di età compresa tra i sedici e
vent'anni della periferia orientale di Napoli a rischio di
esclusione sociale indirizzati al Centro della Gioventù. "Il
teatro è vita, contatto, cultura, socialità, attualmente
penalizzato e sospeso per l'emergenza in corso, che sta
purtroppo azzerando la socialità e l'identità", ha detto
Giovanna Rei durante la prima sezione. Sono po' preoccupata -
aggiunge l'attrice - per i giovanissimi che non hanno la ratio
per comprendere che viviamo solo un momento difficile ma presto
torneremo a riabbracciarci. Mi auguro che questi danni verso i
minori saranno riparabili: io ed altri colleghi pensiamo che il
teatro abbia un grande potere di guarigione. Oggi iniziamo da
remoto per preparare i giovani a quello che verrà dopo. Il mio
maestro Renato Carpentieri diceva che per ben recitare bisogna
sporcarsi, immergersi nella terra e nei sentimenti. Noi ci
stiamo lavorando".
"È indispensabile - ha sottolineato l'avvocato Gennaro Demetrio
Paipais, presidente dell'Unione Giovani Penalisti di Napoli -
rafforzare attività educative attraverso il teatro, la musica e
l'arte, soprattutto in un momento storico emergenziale, affinché
il disagio dei territori a rischio non si traduca in devianza".
"Siamo ben lieti - conclude Fortuna Giustiniani, presidente
della Onlus Centro della Gioventù - che un'attrice di caratura
internazionale possa dedicare la sua esperienza ai nostri
ragazzi che attraverso questa esperienza potranno arricchire il
loro bagaglio culturale visto le poche opportunità offerte
dalle istituzioni. Offrire oggi queste occasione è un gesto di
generosità per le costruzioni di una società che si incammina
verso un mondo migliore".
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