(di Nando Piantadosi)
Nell'arco di un biennio, tra il
2021 e il 2022, hanno salvato oltre un miliardo e mezzo di euro
le indagini dei finanzieri di Frattamaggiore e della Procura di
Napoli Nord sui crediti accumulati nel Napoletano con i bonus
edili, un fiume di denaro che rischiava di essere sottratto
all'Erario in quanto utilizzabile per la compensazione delle
imposte. Oggi i finanzieri hanno sequestrato quasi 608 milioni
di quei crediti, vantati senza diritto.
Complessivamente sono 105 i soggetti, tra persone fisiche e
società, anche extra campani, coinvolti. Tutti, come emerso nel
2021, quando vennero sequestrati ben 903 milioni di euro, hanno
attestato falsamente di avere eseguito ristrutturazioni,
efficientamenti energetici e adeguamenti sismici avvalendosi del
Decreto Rilancio.
Tra le ditte incaricate dei lavori fantasma anche gelaterie,
profumerie, sale giochi e venditori ambulanti, soggetti che
nulla hanno a che fare con l'edilizia. Non solo. Tra coloro che
hanno incamerato i crediti c'era anche un condannato per
ricettazione, un criminale strutturato, che ha ottenuto oltre un
milione mentre stava scontando la sua pena ai domiciliari. Tra i
rappresentanti delle società coinvolte c'è chi percepiva il
reddito di cittadinanza, soggetti più assimilabili alla figura
di prestanome che a quella dell'imprenditore. Complessivamente
solo tre milioni e mezzo di euro, quindi appena una piccola
parte di questi crediti, è stata trasformata in moneta contante
negoziando con le banche.
La procura, coordinata da Maria Antonietta Troncone, a
conclusione degli accertamenti eseguiti dalla Guardia di
Finanza, ha chiesto e ottenuto dal gip di Napoli Nord il
sequestro dei crediti per un importo che supera i 607 milioni e
942mila euro, prevenendo che il danno all'Erario si perpetrasse
attraverso la compensazione delle imposte.
Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche viene contestato a 98 persone, che hanno
visto oggi i finanzieri svuotare i loro cassetti fiscali dai
crediti percepiti illecitamente.
"L'attività illecita - scrive il procuratore Troncone - è di
assoluta gravità, tenuto conto dell'elevatezza delle somme
negoziate" che avrebbero potuto "determinare un sensibile
nocumento alle risorse pubbliche, depauperate e distolte dalla
loro corretta destinazione alla riqualificazione del patrimonio
immobiliare nazionale e all'attuazione della transizione
ecologica".
Sempre oggi, la stessa Procura, ma questa volta con i
finanzieri di Giugliano in Campania, ha sequestrato a due
imprenditori edili e due professionisti della zona crediti
d'imposta per oltre 464mila euro frutto di false attestazioni
relative a interventi antisismici eseguiti attraverso il
Superbonus 110% ma solo sulla carta. Anche in questo caso una
parte di quei crediti è stata monetizzata e gli inquirenti
contestano ai quattro indagati la truffa aggravata per il
conseguimento di erogazioni pubbliche e l'indebita compensazione
dei crediti.
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