Quali temi hanno il compito di
indagare la comicità oggi? E quali sono gli aspetti più scomodi
del nostro presente che vale davvero la pena raccontare, in
grado di offrirci una nuova e diversa chiave di lettura sulla
realtà? Si costruisce intorno a questi interrogativi il progetto
Stupida Show! monologo di stand-up comedy di Gabriele Di Luca,
con Paola Minaccioni, in scena da giovedì 14 dicembre, alle 21
(repliche fino a domenica 17), nel Teatro Nuovo di Napoli.
Presentato da Carrozzeria Orfeo, Infinito Produzioni e Argot
Produzioni, Stupida Show!, per la regia di Di Luca e
Massimiliano Setti, è uno spettacolo, si sottolinea, "per cuori
coraggiosi: politica, potere, differenze di genere, violenza,
maternità, sessualità, razzismo, egoismo, pornografia, famiglia,
individualismo, tensioni sociali".
Sono alcuni dei temi che si affrontano nel progetto dove
Paola Minaccioni, si afferma ancora, "ci conduce
nell'inconfessabile e nell'indicibile, nei nostri piccoli
inferni personali per dare voce a tutta quella follia e a quelle
frustrazioni che ci abitano, ma non abbiamo mai avuto il
coraggio di confessare a nessuno". Il tutto raccontato
attraverso lo sguardo di una donna in grado di trasformare le
sue ferite personali e i fallimenti in una comicità travolgente
dove il destinatario del suo dialettico atto terroristico sarà
il suo primo avversario naturale: l'amore. "In un periodo di
generale smarrimento e incertezza, in un tempo pieno di
retorica, slogan, proclami populisti, ipocrisia, divisioni
sociali, disonestà intellettuale e finzione, dove l'indagine di
alcune tematiche e l'uso di un linguaggio senza filtri vengono
condannati da una certa opinione pubblica perbenista, sembra
davvero di vivere in un Truman Show" rilevano i promotori dello
spettacolo.
Proprio in questo contesto una comicità dissacrante, che
voglia gettare luce sulla realtà e abbattere il muro della
retorica, può dare il suo contributo nell'indagare l'uomo e la
società contemporanea. In Stupida Show! Paola Minaccioni non
incarna il ruolo della tenera eroina, vittima di un mondo
crudele, non sarà la donna da compatire, ma da temere.
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