Promozione a dirigente superiore
per il capo della Squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini
che così si avvia a ricoprire il ruolo di questore.
All'ombra del Vesuvio è approdato nell'aprile del 2020, dopo
avere coordinato le attività della Squadra Mobile di Foggia
prima e del Servizio Centrale Operativo poi dove ha messo a
segno una lunga serie di arresti eccellenti.
Ma Fabbrocini ha ricoperto un ruolo di primo piano nella
Polizia di Stato, quasi sempre nella veste di capo della Squadra
Mobile anche a Bari, Palermo, Cagliari, Reggio Calabria e
Parma.
E a Napoli, città dov'è nato, ha mantenuto fede alle
aspettative, soprattutto nella lotta alla criminalità
organizzata (in particolare contro il clan Mazzarella e contro
la federazione malavitosa chiamata Alleanza di Secondigliano) e
alla violenza di genere.
Con l'apporto suo e dei suoi uomini ha assicurato alla
giustizia il narcotrafficante internazionale Raffaele Imperiale
e il suo socio in affari Bruno Carbone; ha consentito il
recupero di una preziosissima copia del Salvator Mundi
altrimenti conosciuto come "il Cristo benedicente", dipinto del
1400 attribuito alla Scuola di Leonardo da Vinci, rubato dalla
Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli e ritrovato dalla
Polizia di Stato il 16 gennaio 2021. Di recente ha individuato e
assicurato alla Giustizia anche il killer (e i suoi
fiancheggiatori) di Francesco Pio Maimone, l'aspirante pizzaiolo
assassinato "per sbaglio" sul lungomare della città, al culmine
di una lite scoppiata per un pestone su un paio di scarpe
firmate. Nel giro di poche ore è riuscito anche a individuare il
responsabile dell'omicidio del giovane musicista Giovanni
Battista Cutolo, assassinato nella centralissima piazza
Municipio solo per uno scooter parcheggiato male.
Al suo attivo, infine, anche uno dei sequestri di armi più
cospicui messo a segno a Napoli e ingenti sequestri di sostanze
stupefacenti.
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