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Al Sannazaro in scena 'Mettici la mano' di Maurizio De Giovanni

Al Sannazaro in scena 'Mettici la mano' di Maurizio De Giovanni

Terzo anno di repliche con firma di D'Alatri, scomparso nel 2023

NAPOLI, 11 febbraio 2024, 15:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Terzo anno di repliche per lo spettacolo "Mettici la mano" di Maurizio De Giovanni con Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra per la regia di Alessandro D'Alatri; lo spettacolo va in scena al Teatro Sannazaro di Napoli dal 16 al 25 febbraio.
    "Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni - scrive nelle note D'Alatri, scomparso lo scorso anno - due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come 'maschere', unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l'altro con la leggerezza della femminilità travestita. Troveremo la città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di umanità e di amore per la vita".
    La scena è uno scantinato che fa da rifugio improvvisato. In un angolo del locale una Statua della Madonna Immacolata, miracolosamente scampata alla distruzione di una chiesa. È qui che si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera. Mentre fuori la porta le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe, il dialogo tra i tre occupanti del rifugio si fa sempre più profondo e serrato, con una serie di riflessioni sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, ma anche la fame e l'arroganza del potere. Una produzione Diana Or.I.S.
   

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