Che città
riconsegna agli stabiesi la Commissione straordinaria che ha
lavorato due anni e mezzo nel Comune di Castellammare di Stabia
sciolto per infiltrazioni di camorra? È la domanda alla quale il
presidente della Commissione prefettizia da due anni a
Castellammare di Stabia, Raffaele Cannizzaro, ha risposto a
margine del vertice a Palazzo Farnese. Cannizzaro ha focalizzato
tre problematiche rimaste irrisolte: L'eccessiva mobilità dei
dipendenti dell'amministrazione pubblica, i progetti "farlocchi"
a cui si è dedicata la commissione straordinaria e il tempo
troppo esiguo per risolvere i problemi storici di una "città
complessa".
Sulaa carenza di figure professionali nell'organico del Comune,
Cannizzaro ha spiegato «abbiamo acquisito decine di persone, nei
propri ranghi, per poi perderli dopo qualche mese, attratti da
prospettive da loro evidentemente ritenute più convenienti, o
migliori o più vicino casa».
Quindi, ha aggiunto: «Abbiamo tentato di risolvere una marea di
problemi» con riferimento a «una programmazione che era
fallimentare da tutti i punti di vista. Non c'era un progetto
che sarebbe stato in grado di poter essere portato a termine. A
cominciare dal Pinque che era farlocco. Assolutamente farlocco».
Diventando più specifico riguardo a un progetto sul quale «il
Comune aveva dichiarato falsamente di essere proprietario
dell'immobile sul quale doveva sorgere una edificazione
pubblica. E lì, francamente - ha detto - è stato molto
difficile tentare di recuperare questo progetto per tempo».
«Sicuramente - ha concluso il presidente della commissione
straordinaria al Comune - tutto quello che noi abbiamo
affrontato l'abbiamo fatto nella prospettiva di una
programmazione futura. E, poi, le amministrazioni che verranno
potranno valutare se saranno iniziative meritevoli di essere
ancora seguite oppure, com'è logico e naturale che sia, si potrà
cambiare». Per concludere che, rispetto alle problematiche che
presentava la città di Castellammare di Stabia «il tempo è stato
poco. Meritava di più. Due anni sono un intervallo temporale
troppo modesto per poter avviare a soluzione i problemi della
storia. E qui c'erano problemi storici».
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