Nei confronti di una vittima di
usura o di racket, in condizione di debolezza economica,
psicologica, "è necessario un intervento plurifattoriale: dare
sostegno, innestare il momento della proposizione della denuncia
e creare l'emersione del fenomeno". A dirlo la procuratrice di
Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, intervenuta ad un corso
di formazione organizzato dall'Ordine dei Giornalisti della
Campania e l'Ordine degli Avvocati al Palazzo di Giustizia di
Napoli, dal tema 'Comunicare l'antiracket e l'antiusura'. "Ma
già per arrivare a questo momento iniziale, occorre non solo
l'attività degli organi investigativi e della magistratura, che
intervengono necessariamente a denuncia presentata, non prima.
Bisogna accompagnare la vittima e motivarla per non farla
sentire impaurita dalle conseguenze della denuncia" ha spiegato
la Troncone ad una platea di giornalisti ed avvocati. "E qui c'
è il pregevole lavoro delle associazioni antiracket,
riconosciute e accreditate, le quali devono creare sinergia
anche con le associazioni di categoria, in modo tale che si crei
una opera informativa e divulgativa all'interno delle varie
attività imprenditoriali affinchè gli iscritti a
quell'associazione si rendano conto che di fronte a quel tipo di
difficoltà possono trovare un sostegno".
Troncone ha accennato all'opera divulgativa 'utile' della
stampa su questo tipo di fenomeni, racket e usura, che hanno
come caratteristica comune 'la natura sommersa', fenomeni che
possono trovare spazio se la vittima è in silenzio, se è
omertosa, se intimidita, se ha un atteggiamento di sudditanza.
"Che questo sostegno aiuti, non solo nella proposizione della
denuncia, ma successivamente lungo il percorso e che consenta
poi di poter informare la vittima di tutti i presìdi che
l'ordinamento ha già creato: i fondi di solidarietà ai quali si
può accedere ovviamente senza che se ne faccia un uso
strumentale, ma con una valutazione anche nella fondatezza delle
denunce, e qui c'è l'opera di interazione con Procura e
Prefettura".
"Solo creando un sistema che agisce su più profili e
coinvolge più attori (da un lato forze dell'ordine e
magistratura e dall'altro associazioni antiracket e di
categoria, con una giusta, corretta e capillare attività
informativa) si può creare quella modifica culturale che
comporti una modifica dei comportamenti e faccia generare il
convincimento che si tratta di fenomeni che possono essere
debellati e contrastati. Fenomeni che fondano la loro forza
sulla paura, sull'isolamento e sulla rassegnazione. Ma in
presenza di una forte sostegno dello Stato che non manca, si
possono superare", ha concluso.
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