Le opere di ricostruzione,
prevenzione dei rischi e delocalizzazioni degli immobili posti
in area a rischio ad Ischia dopo il sisma del 21 agosto 2017 e a
causa degli eventi successivi che hanno riguardato l'isola,
costeranno complessivamente circa 1,3 miliardi di euro. A fare
questa stima, nel corso del suo intervento presso le commissioni
Bilancio e Ambiente della Camera, nell'ambito dell'esame, in
sede referente, del disegno di legge di conversione del decreto
numero 208 del 31 dicembre 2024, riguardante misure
organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare
emergenza, nonché per l'attuazione del piano nazionale di
ripresa e resilienza, è stato Giovanni Legnini, commissario
straordinario per gli interventi di riparazione, di
ricostruzione, di assistenza alla popolazione e di ripresa
economica nei territori dei comuni dell'isola di Ischia. "Gli
oneri per la ricostruire dopo il sisma e dopo la frana sono pari
a 1,3 miliardi di euro. Finora negli anni sono stati stanziati
235 milioni. La copertura che occorre è dunque superiore al
miliardo di euro. Certo, non subito ma attraverso un processo
pluriennale. Va ricordato che la competenza della struttura
commissariale è stata estesa anche agli altri comuni dell'isola
che hanno avuto danni per fortuna diversi da quelli verificatisi
a Casamicciola".
"Nei prossimi mesi - ha concluso Legnini - esaurirò le risorse a
mia disposizione. Il rischio è di un rallentamento se non di un
blocco delle opere".
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