Non verranno distrutte
immediatamente, così come chiesto dalla Procura di Avellino,
parte delle intercettazioni riguardanti l'ex sindaco Gianluca
Festa e l'architetto Fabio Guerriero, nell'ambito dell'inchiesta
"Dolce Vita": entrambi sono indagati per varie ipotesi di reato
tra cui quelle di associazione a delinquere e corruzione.
A vario titolo, nell'inchiesta compaiono altri 24 indagati.
Il Gip del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, ha accolto la
richiesta dei difensori dell'ex sindaco di consentire agli
indagati la visione e l'ascolto delle intercettazioni di cui la
Procura, guidata da Domenico Airoma, ha chiesto la cancellazione
in quanto ritenute irrilevanti e non pertinenti ai fini
investigativi.
Soddisfazione viene espressa dal legale di Festa: "Il giudice
- spiega il penalista Luigi Petrillo - ha ristabilito il
principio del contraddittorio e assicurato il diritto di difesa,
negando la distruzione senza che gli interessati ne conoscessero
il contenuto".
La nuova udienza che deciderà nel merito è stata fissata il
prossimo 14 aprile. Potrebbe essere questo l'ultimo capitolo
investigativo dell'inchiesta che portò agli arresti il 18 aprile
dell'anno scorso l'ex sindaco Festa, prima della richiesta di
rinvio a giudizio da parte della Procura avellinese.
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