Una fine "assurda, senza un
perché". Continuano a ripeterlo gli amici e i compagni di scuola
di Aurora Bellini, la 19enne morta la notte tra il 17 e il 18
marzo mentre era in gita scolastica, dopo essersi sentita male a
bordo della nave che trasportava da Napoli a Palermo i ragazzi
del Polo tecnologico Manetti Porciatti di Grosseto. Un infarto,
la causa più probabile, che resta tuttavia un'ipotesi fino a
quando non si conosceranno i risultati dell'autopsia, fissata
per domani.
Gli investigatori della Capitaneria di Porto hanno ascoltato
ieri, a Palermo, gli insegnanti e i compagni di classe della
studentessa, che si sarebbe sentita male mentre si trovava nel
bagno della sua cabina. Alcuni amici l'hanno trovata, priva di
conoscenza, ed hanno dato l'allarme. E così, quando la nave era
circa a quaranta miglia da Capri, è scattata la macchina dei
soccorsi. Sul posto è intervenuta una motovedetta della Guardia
costiera che ha prelevato la ragazza quando, pare, respirava
ancora: il decesso, nonostante i vari tentativi di rianimarla
compiuti dai medici, sarebbe avvenuto durante il trasferimento
sulla terraferma o all'arrivo nel porto di Sorrento. La salma è
poi stata portata a Castellammare di Stabia e quindi
all'ospedale di Nocera Inferiore dove domani (su disposizione
della procura di Torre Annunziata, che in questo caso ha
coinvolto per rogatoria quella di Nocera) si svolgerà
l'autopsia. In Campania è giunta tutta la famiglia di Aurora
Bellini: il padre Paolo, la mamma Erika e la sorella gemella
Martina.
I primi accertamenti, come detto, parlano di infarto: non si
sa se Aurora soffrisse di particolari patologie, ma tra i
farmaci che aveva al seguito e che sono stati sequestrati ci
sarebbero stati solo i medicinali che normalmente vengono
portati in viaggio, come asprina e qualche antinfiammatorio.
Come atto dovuto verranno svolti anche dei test tossicologici
Tra gli effetti personali messi sotto sequestro dagli
investigatori, anche il cellulare della giovane per poter
ricostruire nel modo più meticoloso possibile le ultime ore
della ragazza.
Intanto, oggi, a mezzogiorno, gli studenti del Polo
tecnologico Manetti Porciatti di Grosseto ed anche quelli di
altri istituti della città hanno dedicato un minuto di silenzio
alla loro compagna morta in modo così inaspettato. Tra di loro
c'è sgomento, commozione, dolore. "Perchè", continuano a
chiedersi. Interrogativo che si pongono prima di tutti i suoi
compagni della quarta Cat (Costruzione ambiente e territorio),
che subito dopo essere arrivati a Palermo dove avrebbero dovuto
fare un 'Tour della legalità', si sono imbarcati di nuovo per
tornare a Napoli e poi, via pullmann, a casa, a Grosseto.
"Brilla Auro": questa la scritta, accompagnata da cuori blu e
viola, sullo striscione affisso stamani ai cancelli del
Manetti-Porciatti, mentre su un muro vicino ad un bar al centro
commerciale Le Palme, che di solito Aurora frequentava prima e
dopo la scuola insieme ad alcune compagne, è stata affissa una
sua foto circondata da un mazzo di rose.
Intanto, a Batignano, il paese dove la giovane abitava con i
genitori e la gemella, è stato deciso di annullare tutte le
feste, compresi i compleanni dei bambini, per tutta la
settimana, in attesa del rientro della salma.
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