E' una delle 24 reti di riferimento
europee, reti virtuali che mettono in collegamento gli operatori
sanitari dei diversi Paesi del mondo per condividere conoscenze,
esperienze, iniziative, risorse su patologie rare e permettere a
tutti i pazienti di diverse aree geografiche di aver accesso
alle cure più adeguate.
Entrarvi a far parte non è scontato. Serve una candidatura
supportata da requisiti da attività di ricerca, produzione
scientifica, presa in carico del paziente. Quello che è accaduto
all'Istituto dei tumori di Napoli, diventato membro della rete
europea per i tumori rari dell'adulto EURACAN (acronimo di
European Network for Rare adult solid Cancer). In particolare la
Struttura Complessa Sarcomi e Tumori Rari diretta, da Salvatore
Tafuto, è stata riconosciuta come "centro ad alta expertise" a
livello europeo per le neoplasie rare, collocandosi quindi tra
i migliori centri europei per la gestione
diagnostico-terapeutica e per l'attività scientifica relativa a
tali patologie. L'equipe di Tafuto parteciperà ad EURACAN
nell'ambito di 3 domini fondamentali e cioè per i sarcomi, i
tumori neuroendocrini ed i timomi.
"Entrare a far parte di Euracan non è affatto autamatico -
spiega Tafuto - rappresentando un risultato prestigioso per
l'Istituto ed estremamente importante per i nostri pazienti.
Dopo la presentazione della candidatura, infatti, i centri sono
selezionati sulla base di una serie di requisiti, come la presa
in carico e la cura del paziente, l'organizzazione e la gestione
del centro, le attività di ricerca su nuove terapie e la
produzione scientifica, le competenze, i sistemi informativi e
altro ancora in base alla patologia di riferimento".
Il Pascale, coordinatore della Rete Oncologica Campana (R.O.C.),
nel 2024 ha registrato oltre 240 nuovi casi di sarcoma ed oltre
120 nuovi casi di neoplasie neuroendocrine, attestandosi ancora
una volta quale centro di riferimento oncologico non solo della
Campania ma di tutto il Meridione.
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