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Dossier Libera,a Napoli oltre metà operatori allarmata da racket

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Dossier Libera,a Napoli oltre metà operatori allarmata da racket

Questionario a operatori economici di tre città

NAPOLI, 08 aprile 2025, 18:48

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La diversa percezione del fenomeno del racket in città come Torino, Firenze e Napoli è l'oggetto di un dossier di Libera realizzato lo scorso anno e presentato oggi anche a Napoli. Alla domanda se esista un problema di pizzo nelle rispettive città, il 44,33% degli intervistati a Napoli ha indicato che il problema è "abbastanza" serio, seguito dal 9,28% che lo considera "molto" grave. A Torino e Firenze, i dati mostrano un quadro meno allarmante, con il 17,89% e il 16,84% rispettivamente che ritiene il pizzo "abbastanza" diffuso, e solo l'1,83% e il 2,11% che lo giudica un problema "molto" rilevante. Il questionario è stato somministrato dall'associazione Libera a operatori economici delle tre città.
    Quale il motivo principale per cui le vittime di estorsione non denunciano? Il fenomeno è legato alla paura di ritorsioni personali o familiari, indicata dal 51,11% a livello nazionale.
    Questo timore è particolarmente accentuato a Napoli.
    "C'è ancora tanto lavoro da fare. Gli strumenti ci sono: alla politica spetta conoscere i dati per poter programmare. Questo è anche l'obiettivo per cui oggi, grazie alla proposta di Libera, ho voluto fortemente la presenza di chi queste indagini le ha portate avanti, di chi è sui territori. E che ci potrà dare le linee guida per programmare e quindi legiferare in questo senso" ha detto Roberta Gaeta, consigliera regionale della Campania e componente della commissione Antimafia e Beni Confiscati.
    Diverse anche le percentuali di quanti hanno accettato di rispondere alle domande di Libera. A Torino, a fronte di 488 somministrati, sono stati restituiti compilati 218 questionari (44,6% di riscontro positivo da parte degli esercenti). A Firenze sono stati somministrati 398 questionari e tra questi 133 sono stati compilati (33,4%), ma solo 97 validamente completati ai fini dell'indagine (24,3%). A Napoli sono stati somministrati 470 questionari e di questi 97 sono stati restituiti completati (20,6%). (ANSA)

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