"Auspico che questa sera tornando a Roma trovi già la fumata bianca. Sono particolarmente lieto di essere qui all'inizio del conclave perché lo Spirito Santo abbia a soffiare forte e sia così eletto il Papa di cui ha bisogno la Chiesa di oggi e il mondo di oggi". Lo dice il cardinale decano Giovanni Battista Re a Pompei sottolineando che il nuovo Papa "prima di tutto dovrà cercare di rafforzare la fede in Dio in questo nostro mondo caratterizzato dal progresso tecnologico ma sotto l'aspetto spirituale abbiamo notato un po' un 'dimenticare Dio'." Quindi "c'è un bisogno di un risveglio".
Il cardinale Re celebra a Pompei la Messa per la Supplica in occasione della Madonna del Rosario. "E' la settima volta che ho l'occasione di venire a pregare in questo Santuario di Pompei - ha detto - Ed anche in occasione per i miei 90 anni ho voluto venire a celebrare la messa qui perchè sento il bisogno della protezione della Madonna". "In casa mia c'è sempre stato un calendario della Madonna di Pompei. Mia mamma, i miei nonni - ha concluso - avevano rapporti di fede con Pompei".
Il cardinale Re, il mondo si attende molto da nuovo Papa
"Il mondo si attende molto dal nuovo Papa sia per un risveglio religioso ma anche il mondo è travagliato da un problema gravissimo, quello della guerra in tanti Paesi. Quella tra Ucraina e federazione russa che porta conseguenze in tutta l'Europa. E poi a Gaza, nella terra dove Cristo è nato e dove c'è la terra stessa che invoca la pace ma la pace non c'è. Stiamo attraversando un momento difficile per l'umanità. E speriamo che adesso ci sia una ripresa". Lo ha detto il cardinale Giovanni Battista Re, oggi a Pompei per la Supplica alla Madonna del Rosario. "Nel corso dell'incontro preparatorio al Conclave i cardinali hanno avuto modo di esprimere la loro preoccupazione perchè questa pace tarda a venire. Il mio appello è che ci si impegni per la pace. E che questa pace arrivi. Ci vuole una onesta trattativa. Da che mondo e mondo è così. E bisogna trovare la linea giusta, il punto d'incontro. Perchè la guerra è distruzione, morte di persone, familiari. Distruzione delle case e degli ospedali. Un motivo di più per pregare la Madonna di Pompei e qui anche Bartolo Longo ci dia una mano", ha aggiunto Re.
Cardinal Re,preghiamo che Spirito Santo soffi forte sul Conclave
Una folla di fedeli giunti da tutto il mondo ha invaso questa mattina piazza Bartolo Longo, davanti al Santuario della Vergine del Santo Rosario di Pompei, per la Supplica alla Madonna che, l'8 maggio di ogni anno, riunisce i fedeli per l'"Ora del Mondo". In ogni chiesa cattolica, infatti, alle ore 12 viene recitata la preghiera per la pace, scritta dal fondatore del Santuario, il beato Bartolo Longo. Quest'anno, devoti della Madonna di Pompei si sono stretti intorno al cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, esprimendo il calore dell'intera Chiesa Cattolica in attesa dell'elezione del nuovo Pontefice. E il cardinale Re, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, ha a sua volta sottolineato questo grande sentimento di attesa, chiedendo a tutti "di pregare la Madonna, affinché lo Spirito Santo soffi forte sui cardinali riuniti in Conclave. E perché venga eletto un Papa di cui oggi il mondo ha tanto bisogno in un momento di guerre che non riescono a trovare la via per raggiungere la pace". Anche nel corso dell'omelia, il cardinale ha rimarcato il dolore per il conflitto a Gaza. "Le parole che sono risuonate nel Vangelo ci portano col pensiero e col cuore a Nazareth - ha detto - che in questi giorni è in una zona straziata da un'orribile guerra con innumerevoli morti". Poco prima, a margine della funzione religiosa, aveva detto: "Il mondo si attende molto dal nuovo Papa sia per un risveglio religioso, anche perché il mondo è travagliato da un problema gravissimo, quello della guerra in tanti Paesi: quella tra Ucraina e federazione russa che porta conseguenze in tutta l'Europa. E poi, a Gaza, nella terra dove Cristo è nato e dove c'è la terra stessa che invoca la pace, ma la pace non c'è. Stiamo attraversando un momento difficile per l'umanità. E speriamo che adesso ci sia una ripresa". Il cardinal Re ha anche chiarito il duo "doppio augurio" rivolto al Cardinale Pietro Parolin, che ha sollevato tanta curiosità nei media. "Hanno esagerato nell'interpretazione - ha spiegato ridendo divertito - Parolin sarà mio successore nelle funzioni di Decano, questi erano gli auguri: per le funzioni che andrà a ricoprire. Ma anche perché è molto bravo, lo conosco bene. Come lui, comunque, ce ne sono anche molti altri". Infine, l'auspicio che ha affidato ai giornalisti: ""Auspico di trovare questa sera, tornando a Roma, la fumata bianca". Tra i presenti, il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, e i primi cittadini dell'area vesuviana, inoltre delegazioni di Cavalieri e dame dell'Ordine dei Custodi del Santo Sepolcro e dell'Ordine di Malta e ufficiali delle forze dell'ordine. "Il Santuario di Pompei e' particolarmente legato ai Papi: è pontificio - ha affermato monsignor Tommaso Caputo, arcivescovo-prelato di Pompei e delegato pontificio del Santuario - La nostra preghiera oggi è per il Papa. Lo portiamo nel cuore. Nella mente di Dio già si sa chi è, la Madonna già lo conosce. E' un motivo in più per pregare - ha aggiunto - per colui che sarà il Vescovo di Roma e il pastore della Chiesa Universale".
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