Con una dotazione finanziaria di
oltre 2,2 miliardi di euro, il Programma Operativo Nazionale
Infrastrutture e Reti 2014-2020 (PON-IR), cofinanziato
dall'Unione Europea e gestito dal Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti, ha avviato circa 150 progetti nelle regioni
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, con
l'obiettivo di migliorare la mobilità, la sostenibilità e
l'efficienza delle reti strategiche.
Delle ricadute sociali di questi progetti hanno discusso oggi a
Napoli alcuni fra i maggiori esperti nazionali durante il
convegno "Il Sud in rete con l'Europa: la dimensione sociale
della mobilità sostenibile", al quale hanno partecipato Aurelio
Angelini, sociologo dell'ambiente e del territorio
dell'Università di Palermo; Matteo Colleoni, sociologo urbano
dell'Università Bicocca di Milano; Angela Stefania Bergantino,
economista dei trasporti dell'Università di Bari; Maria Cerreta,
architetto e urbanista, Raffaele Savonardo, sociologo dei
processi culturali e Annamaria Zaccaria, sociologa dell'ambiente
e del territorio, tutti e tre dell'Università degli Studi di
Napoli; Elisa Anna Di Palma, componente Task force Ambiente PON
IR e Angela Comparone, Dirigente scolastica dell'Istituto Europa
di Pomigliano d'Arco.
Dall'incontro è emerso come le infrastrutture finanziate dai
fondi europei stiano trasformando il Sud Italia e costituiscano
un importante strumento per l'evoluzione della vita
socioeconomica e culturale di tutti i cittadini del Mezzogiorno
d'Italia nonché una attuazione concreta della trasformazione
ecologica e digitale delle infrastrutture locali, territoriali,
aeroportuali e marittime.
"Il PON Infrastrutture e Reti è una leva molto importante,
utilizzata per colmare i divari territoriali migliorando i
collegamenti globali - ha dichiarato il dottor Francesco Corso,
Responsabile della comunicazione del PON-IR, nel corso del
convegno -. Grazie ai fondi europei, abbiamo accompagnato la
transizione ecologica e digitale delle infrastrutture del SUD e,
con il coinvolgimento oggi di importanti economisti e sociologi,
abbiamo potuto misurare come queste opere trasformino anche il
tessuto sociale, migliorando la qualità della vita delle persone
e rafforzando la coesione territoriale".
Gli interventi del PON-IR, accorpati per settori di trasporto e
di intervento, riguardano 6 diversi ambiti: quello principale è
la rete ferroviaria, con oltre 1,3 miliardi di euro investiti
per creare collegamenti più veloci, sicuri e rispettosi
dell'ambiente, favorendo così un sistema di trasporti integrato
e multimodale a livello europeo. Anche il sistema aeroportuale
ha beneficiato di interventi importanti per circa 53 milioni di
euro complessivi, impegnati per aumentare la standardizzazione e
l'interoperabilità e ridurre l'impatto ambientale. Non sono
mancati interventi significativi sui porti e sulla logistica
intermodale, con investimenti per circa 370 milioni di euro per
rendere i trasporti marittimi più sostenibili e competitivi.
Anche le reti idriche hanno avuto un ruolo centrale, grazie a
300 milioni di euro dedicati a ridurre le perdite d'acqua e a
potenziare il monitoraggio e la digitalizzazione del sistema
idrico in quattro regioni su cinque, mentre 105 milioni di euro
sono stati destinati al trasporto pubblico locale, con
l'acquisto di autobus eco compatibili a basse emissioni, come
quelli a propulsione elettrica e ibrida.
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