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In evidenza
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In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
"Non è un caso che è da terre
poverissime come quelle della Sicilia e della Campania, che la
mafia e la camorra hanno iniziato a riconoscerle come terreno di
ricchezza e opportunità. Così come non è un caso che è a un
parlamentare palermitano, Pio La Torre, che dobbiamo
l'intuizione della 646 del 1982. Un uomo delle istituzioni che
conosceva concretamente il fenomeno e lo aveva sempre
contrastato. Le mafie, le camorre, inquinano i territori, li
opprimono, li sfruttano, li deturpano, portando con sé un'ondata
di violenza e morte". Così il segretario generale Cgil Napoli e
Campania, Nicola Ricci, intervenendo a Palermo all'assemblea
nazionale contro mafie e corruzione, promossa dalla Cgil
all'ITST "Vittoro Emanuele III" in occasione del 42esimo
anniversario dell'uccisione di Pio La Torre."In Campania - ha
ricordato Ricci - la CGIL sostiene la vita di due beni
confiscati. A Scafati, con il fondo Nappo e ad Afragola, con la
Masseria Antonio Esposito Ferraioli, il bene più vasto dell'area
metropolitana di Napoli, al centro d'intimidazioni e atti di
vandalismo e dove ci battiamo per la realizzazione del progetto
di un'area e di un centro per le donne vittime di violenza,
finalizzato a offrire loro sostegno genitoriale e favorirne il
reinserimento lavorativo, due progetti sui quali ancora oggi
troviamo resistenze nell'Amministrazione locale. E il tema della
pervasività della criminalità nelle amministrazioni pubbliche è
questione centrale, che il fuoco incrociato di autonomia
differenziata e presidenzialismo contribuirà a sostenere e
acuire. E allora è da qui, dalle nostre terre, che deve essere
più forte il nostro no al disegno del Governo Meloni. E allora
con La Torre e nel suo ricordo dobbiamo tutti lavorare perché
dal Sud si riscriva una nuova storia per il Mediterraneo e per
tutta l'umanità. Una storia di pace, di condivisione, di
bellezza, di libertà che è tale solo se collettiva".
In collaborazione con CGIL Napoli e Campania
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