Entrare in una sala operatoria a
migliaia di chilometri di distanza, osservando l'intervento
chirurgico come se si possedesse una lente di ingrandimento. E'
così che l'istituto tumori di Napoli Pascale ha "aperto" le sue
telecamere sul resto del mondo. Dopo Singapore, la Russia, la
Cina, l'altro giorno è toccato ai chirurghi urologi delle
Filippine connettersi con il polo oncologico napoletano per
assistere a un corso avanzato sulle disfunzioni erettili dopo un
intervento radicale alla prostata.
A chiedere questo corso all'Istituto dei tumori di Napoli, si
legge in una nota, è stato il presidente della Società Nazionale
di Urologia delle Filippine. "Il nostro obiettivo è offrire
formazione di qualità - dice Sisto Perdonà, direttore del
Dipartimento di Urologia del Pascale - Attraverso l'utilizzo
delle nuove tecnologie progettiamo eventi in grado di suscitare
grande interesse tra i discenti: si va dalla costruzione di
pazienti virtuali e a corsi di aggiornamento soprattutto con la
robotica. Assistendo a distanza il lavoro dei medici possiamo
continuare a formarli anche a distanza, offrendo utili consigli,
laddove si presentassero delle difficoltà durante l'esecuzione
dell'intervento chirurgico".
Un processo di internazionalizzazione quello del Pascale
iniziato due anni prima della pandemia. "Il nostro obiettivo è
di consentire l'osmosi e la condivisione dei saperi per
migliorare i nostri livelli assistenziali. Siamo orgogliosi di
essere considerati un riferimento mondiale per l'oncologia",
sottolinea il direttore generale dell'Ircss partenopeo, Attilio
Bianchi.
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