Gabriele Murgolo aveva 17 anni
quando un anno fa il melanoma se lo è portato via. Per
strapparlo alla morte non sono servite le terapie più
innovative. Gabriele appartiene a quel 50 per cento di pazienti
che per la scienza rappresenta ancora un fallimento.
L'immunoterapia salva un paziente su due. Un risultato
eccezionale se si considera che fino a 10 anni fa i pazienti
affetti da melanoma metastatico erano condannati a morire tutti.
Nasce da questa storia, rende noto l'Istituto Pascale di Napoli,
il cortometraggio "Amici per la pelle", presentato questa
mattina al cine teatro Posillipo, a Napoli.
Un'operazione che parte da un'idea dell'oncologo di fama
internazionale Paolo Ascierto e da un suo assunto: "La
sopravvivenza di un paziente su due non può bastarci. La morte
di Gabriele a 17 anni, e quella di tutti gli altri pazienti che
non ce la fanno, resta una morte ingiusta e, pertanto,
inaccettabile". Un'operazione subito abbracciata dal duo di
attori Gigi e Ross, al secolo Luigi Esposito e Rosario Morra,
condivisa dal direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi,
dalla Fondazione Melanoma, di cui Ascierto è presidente,
realizzata dal direttore artistico Romano Montesarchio, dalla
produzione Bronx Film, dalla regista Angela Bevilacqua e grazie
al contributo non condizionato di Bristol Myers Squibb.
I casi di melanoma, in Italia sono passati da 12.300 nel 2019 a
quasi 14.900 nel 2020, con un incremento del 20 per cento.
Nessun'altra neoplasia ha fatto registrare un aumento così
elevato in 12 mesi.
"Prima dell'immunoterapia, la speranza di vita dei pazienti con
melanoma metastico era di circa 6 mesi e meno del 10 per cento
era vivo a 5 anni - spiega Paolo Ascierto, direttore del
dipartimento di Melanoma Immunoterapia e Terapie Innovative
dell'Istituto dei tumori di Napoli -. Grazie alla ricerca, oggi
si può dire che il melanoma si sia trasformato in una malattia
cronica che si può tenere sotto controllo ma solo per il
cinquanta per cento. Le nuove terapie e le combinazioni di
farmaci in sperimentazione fanno sperare di poter offrire
soluzioni curative a un numero sempre maggiore di malati.
L'attenzione della ricerca adesso deve essere rivolta all'altro
cinquanta per cento che purtroppo non ha ancora i benefici
sperati dalle terapie disponibili. La sfida immediata è
aumentata l'efficacia dei trattamenti per superare la resistenza
all'immuno-oncologia, che impedisce a circa la metà dei pazienti
di beneficiarne".
"La fiducia nella terapia e nei progressi quotidiani della
ricerca rappresenta il modo migliore per combattere la paura e
incrementare la coscienza della prevenzione. Prevenzione,
ricerca e terapie innovative sono i drivers entro cui si muovono
le strategie messe in atto dal Pascale. Voglio esprimere la mia
profonda gratitudine per la partecipazione a questa nostra
campagna di sensibilizzazione agli attori, al regista, al
produttore", sottolinea il direttore generale del Pascale,
Attilio Bianchi.
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