''Lo sviluppo delle Case di
Comunità è un'ottima notizia se però questo processo va ad
integrare un sistema che supporti, e anzi potenzi, una medicina
di prossimità ai cittadini che può essere garantita solo dagli
studi dei medici di medicina generale''. Così Luigi Sparano e
Corrado Calamaro, rappresentanti territoriali della FIMMG,
commentano il piano per la medicina territoriale presentato oggi
dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
''Qualsiasi rivalutazione del territorio - prosegue Sparano -
deve partire dal preservare il rapporto di fiducia con il
proprio medico di famiglia e la possibilità di quest'ultimo di
essere in una posizione accessibile ai propri pazienti. Il
modello delle Aggregazioni Funzionali Territoriali, ad esempio,
è efficace solo se va ad integrare un percorso di questo tipo,
non certo se lo si immagina come una sostituzione degli studi
medici''. La FIMMG è impegnata ''da tempo'' in difesa del
diritto dei cittadini ''ad avere un'assistenza qualificata e
costante sul territorio, a prescindere dalle differenze
geografiche'' e sul tema della carenza di risorse umane. ''In
tutta la regione - sottolinea Calamaro - ci sono circa 3.500
studi di medicina generale, un numero non congruo alle esigenze
di salute della popolazione. Dobbiamo fare in modo che questi
investimenti servano non solo a costruire Case di Comunità, ma
anche e soprattutto a popolarle. E' necessario lavorare affinché
le Case di Comunità si integrino in un stemma che continui a
vedere centrale lo studio di prossimità del medico di famiglia.
La medicina di prossimità deve essere al centro del Servizio
sanitario nazionale, dando luogo ad un'assistenza sanitaria di
primo livello lì dove vive e lavora il cittadino''. Dalla FIMMG
arriva un invito alla condivisione dei percorsi ''affinché il
Pnrr possa cambiare in meglio le cose e sia realmente strumento
che possa garantire un ulteriore passo in avanti per la sanità
regionale''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA