"C'è un'esigenza comune di
affrontare l'argomento" della disinformazione online e del suo
impatto sui giovani, "cercando anche di elaborare politiche che
siano un presidio costante, sistematico, integrato e
interdisciplinare. E' quello che stiamo facendo in Italia
attraverso una serie di progettualità che coinvolgono tanti
colleghi del nostro governo". Lo ha detto il ministro per lo
Sport e i giovani, Andrea Abodi, nel suo intervento pubblico
sulla disinformazione nel cyberspazio al Consiglio Ue Giovani.
"Quello che conta è che le politiche europee siano
sistematiche, che ci sia un confronto permanente" che vada oltre
alle differenze e alle diverse strategie adottate nei
Ventisette, ha sottolineato Abodi, avvertendo poi della
necessità di una discussione nella cornice europea del tema
delle relazioni umane tra i giovani per un "contrasto della
sedentarietà e della solitudine".
"Al di là delle politiche che certamente porteremo avanti in
modo coordinato, sarà fondamentale che la promozione non sia
soltanto quella educativa, informativa, culturale, ma anche
quella relazionale", ha osservato il ministro, evidenziando che
dalle relazioni umane e dalla socialità dei giovani possono
"determinarsi le condizioni per un minore impatto delle
difficoltà che poi trovano a volte nella rete risposte
sbagliate, informazioni non verificate e fonti che sono
inattendibili".
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