Sotto la Rotonda del Capitol, Melania Trump ha avuto la passerella più importante della sua vita. L'ex modella slovena, classe 1970, per la seconda volta First Lady degli Usa è stata sotto gli occhi dell'America durante la cerimonia dell'insediamento più polarizzata nei quasi 250 anni della storia Usa, a dispetto dei sorrisi, delle parole gentili e del 'welcome home' di Joe e Jill Biden alla nuova prima coppia della Casa Bianca.
Come altre First Lady del passato, Melania ha usato la moda come telegramma di stile e a volte anche di messaggi politici.
L'impeccabile redingote a doppio petto blu su camicia avorio disegnata dallo stilista made in Usa Adam Lippes, in testa un cappello a larga tesa di un altro americano, Eric Javits che le celava lo sguardo, è servita a Mrs Trump per proiettare inviolabilità, quasi come se avesse addosso una corazza. Ai piedi, décolleté dal tacco altissimo di Manolo Blahnik su cui Trump ha scherzato.
Otto anni fa in un Ralph Lauren azzurro polvere ispirato a Jackie Kennedy, Melania aveva fatto una scelta tradizionale adottando uno stilista amato anche da Hillary Clinton, poi però aveva acquistato all'estero, da Dolce e Gabbana ad Alexander McQueen e più di recente Dior e Valentino (quest'ultimo qualche giorno fa ai funerali di Jimmy Carter).
Sempre parca di sorrisi, Melania ne ha riservato uno all'altro uomo della sua vita, il figlio Barron, salito alla ribalta nell'ultima campagna elettorale come 'ambasciatore' del padre con la Gen Z. Donald, che le aveva porto la guancia, si è dovuto contentare di un bacio in aria senza contatto di pelle.
Altri messaggi politici mediati dalle lenti della moda sono sfilati al Capitol - il viola bipartisan del cappotto della First Lady uscente Jill Biden, il dem conservatore John Fetterman arrivato in shorts al Capitol nonostante il freddo polare - con l'accompagnamento di canzoni patriottiche: il nuovo tenore d'America Christopher Macchio, scoperto da DJT quando aveva cantato a Mar-a-Lago, ha rubato la scena con due brani alla star del country Carrie Underwood a cui è stato riservato America The Beautiful senza però accompagnamento per via di difficoltà tecniche.
I molti titani del tech - Elon Musk di Tesla, Mark Zuckerberg di Meta, Sundar Pichai di Google, Tim Cook di Apple, Sam Altman di OpenAI, Shou Xi Chew del resuscitato TikTok, Jeff Bezos di Amazon e perfino l'ex Google Sergei Brin - hanno fatto ombra ai vip della politica. Lauren Sanchez, la fidanzata di Bezos, è stata accusata di cattivo gusto quando, tolto il cappotto bianco, ha rivelato il reggiseno in bella mostra ma il boss di Amazon era di rigore al Capitol per i nuovi rapporti d'affari con Melania: produrrà un documentario su di lei. E se tra i circa 600 invitati c'era anche un rappresentante degli old media - il 93enne Rupert Murdoch - non poteva mancare Joe Rogan, il podcaster che secondo molti è stato decisivo per la vittoria del neo presidente.
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