Archiviata la fase del lockdown, è partito il pressing delle aziende che si occupano mobilità.
Obiettivo: la ripresa dopo due mesi di rallentamento che hanno messo in ginocchio tutto il settore. A spingere verso un ripristino della normalità, l'azienda Be Charge che si occupa di mobilità a zero emissioni e che punta ad un ambizioso programma di elettrificazione (30mila colonnine) per tutto lo Stivale e che vale un investimento da 150 milioni di euro nei prossimi 3-5 anni. Attualmente sono già oltre 3.500 i punti di ricarica Be Charge operativi sul territorio italiano e altri 4.000 sono in fase avanzata di sviluppo per realizzare uno dei maggiori e più capillari network di infrastrutture di ricarica pubblica per veicoli elettrici in Italia. '' Ad oggi contiamo 1.500 punti di ricarica installati (quasi 800 colonnine) di cui una buona parte attualmente in fase di attivazione - ha detto Paolo Martini, ceo di Be Charge - . La messa a terra di altri 2.000 punti di ricarica (già contrattualizzati) è attualmente 'work in progress' ed oltre 4.000 punti di ricarica sono in fase avanzata di sviluppo per un piano complessivo di medio termine di 30.000 punti di ricarica''. Insomma tutto converge verso una mobilità elettrica, a partire dal calo del costo delle batterie che va di pari passo contro la costante crescita della loro capacità produttiva e la diminuzione dei costi produttivi delle vetture a zero emissioni. Il mercato dei veicoli elettrici sta velocemente crescendo trasformandosi da un contesto di nicchia ad un mercato di massa. Secondo una ricerca di Bloomberg New Energy Finance, le auto elettriche circolanti in tutto il mondo a fine 2019 erano circa 5 milioni, ma già entro la fine di quest'anno si stima una crescita che porterà almeno al raddoppio: da 9 a 20 milioni. Nel 2025 si stimano 40-70 milioni veicoli elettrici circolanti, fino a raggiungere i 500 milioni nel 2050. La crescita del mercato dei veicoli elettrici a batteria è in pieno sviluppo anche in Italia con oltre 48.000 vetture già vendute e circolanti ad inizio 2020 e 4-6 milioni previste entro dieci anni. Di pari passo cresce la rete dei punti di ricarica che a inizio 2020 contava già 7.000 stazioni di ricarica con una previsione di oltre 45.000 per il 2030. Il piano industriale di Be Charge prevede l'installazione sull'intero territorio nazionale di circa 30.000 punti di ricarica nei prossimi 3-5 anni che erogheranno energia al 100% proveniente da fonti rinnovabili. L'App Be Charge copre tutta la rete nazionale, è di facile utilizzo, permette lo smart charging, il pagamento elettronico mostrando in tempo reale la disponibilità dei punti di ricarica e conservando la cronologia delle ricariche e dei relativi pagamenti effettuati. Tutte le stazioni di ricarica sono inoltre monitorate 24 ore su 24 da un help desk dedicato.
Obiettivo di Be Charge è quello di installare la colonnina giusta nel posto giusto: Quick Charge da 22 kW nelle aree urbane e Hyper Charge fino a 300 kW DC nelle aree urbane o extraurbane di scorrimento. Tra le varie installazioni Be Charge ha realizzato - o sta per installare - numerose colonnine in alcuni grandi comuni italiani come Torino (oltre 300 punti di ricarica), Milano (oltre 300), Roma (320) e Rimini (100). Nei parcheggi di interscambio dell'ANM di Napoli Be Charge installerà 120 colonnine (240 punti di ricarica) in seguito all'aggiudicazione di un bando privato-pubblico. I primi 30 punti di ricarica sono stati istallati a Bologna ed altri 80 progetti sono stati approvati dalla giunta comunale. Treviso può contare su 94 punti di ricarica installati e operativi. A testimonianza della capillarità della rete Be Charge, i comuni interessati dall'installazione di punti di ricarica sono indistintamente di grandi, medie e piccole dimensioni, dal Centro-Nord (tra i tanti Tortona, Pesaro, Chieti, Pescara, Sassuolo) al Sud Italia (Termini Imerese, Marsala, Monopoli, Cerignola, Cefalù).
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