Vedere Aston Martin affermarsi come la Ferrari britannica. È questo il sogno, ormai non più tanto nascosto, dell'amministratore delegato Andy Palmer. La società ha attraversato un momento difficile e recentemente ha ricevuto un investimento significativo dal miliardario canadese Lawrence Stroll. Con Stroll che ora agisce come presidente esecutivo, Aston Martin cambierà il modo in cui fa le cose puntando più sulla qualità e la redditività che sulla quantità. ''Lawrence è stato l'importatore canadese della Ferrari per molto tempo, quindi capisce molto bene il modello Ferrari. In futuro ci aspettiamo di produrre meno macchine sportive, ma di renderle tutte solidamente redditizie. L'anno scorso abbiamo costruito 5.800 auto sportive per la vendita all'ingrosso. Ne faremo di meno nel 2020'', ha detto Palmer al sito Autocar.
''È tempo per noi di rimetterci in sesto - ha aggiunto Palmer - e provare a diventare la Ferrari britannica. Il DBX sta già mostrando come intendiamo andare avanti. Stiamo costruendo quelle auto solo per la vendita al dettaglio e il nostro portafoglio ordini per il 2020 è già pieno''. Le priorità immediate di Aston Martin per quest'anno includono il bilanciamento della domanda e dell'offerta e il ritorno alla costruzione di automobili su ordinazione, ha affermato Palmer. ''Dobbiamo puntare sulla linea del modello a motore centrale - e dobbiamo portare il nostro ibrido V6 da 3,0 litri e i propulsori plug-in nell'intera gamma di modelli il più presto possibile, per lanciare il nostro segnale di ecosostenibilità'', ha detto Palmer. I nuovi propulsori dovranno essere montati su modelli Aston Martin entro la metà del 2020, mentre il progetto Lagonda dovrebbe rientrare nei programmi dopo il 2024.
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