Il settore automotive, reduce da una violenta battuta d'arresto a causa del lockdown imposto dalla pandemia di coronavirus, fatica a riprendere quota e l'autunno di prenannuncia "caldo".
A settembre, infatti, tutte le problematiche che hanno colpito il settore rischiano di palesarsi in maniera ancor più drammatica.
E' quanto è emerso dall'ultimo incontro del #ForumAutomotive, durante il quale si è sottolineato anche come i 50 milioni di euro stanziati per gli incentivi dal primo agosto, in parte già anticipati dalle maggiori Case, rappresentino soltanto un punto di partenza.
Quanto alle strategie da mettere in campo, gli esperti convergono sulla necessità di un intervento deciso, che non può essere limitato a sconti sull'acquisto di auto nuove, sono necessari interventi più ampi, coordinati da una squadra che conosca le reali esigenze del settore.
Secondo Roberto Benaglia, neo segretario generale di Fim Cisl, il settore dell'automotive richiede sempre più qualità del lavoro ed occorrono interventi decisivi. "La pandemia non è finita e l'autunno ci preoccupa. Le soluzioni ci sono: lavorare sulle competenze, stimolare innovazione organizzativa, rendere le filiere affidabili".
Dario Duse, managing director di AlixPartners, ha sottolineato che "quest'anno l'industria perderà volumi simili all'intero mercato europeo pre-crisi, e il "buco" nei prossimi tre anni potrebbe significare circa 220 miliardi di dollari di profitti in meno per il settore". Alessandro Galimberti, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, ha poi ricordato che "il modello collettivo di mobilità ha dimostrato di non essere più attuale in un periodo di emergenza; pensavamo di abolire il traffico in favore della mobilità verde, invece dovremo ripensare alla mobilità per i prossimi 20 anni. La mobilità privata più intelligente avrà un ruolo importante nel futuro, ma questo non è ancora chiaro a chi ci governa".
L'esempio della Francia è stato poi ricordato da Marco Alù Saffi, direttore delle relazioni esterne di Ford Italia: "Nei sei mesi appena trascorsi abbiamo subito una perdita di circa 600.000 immatricolazioni. I fondi europei rappresentano invece un'ottima opportunità, per sviluppare un grande piano per la mobilità del futuro al pari di quanto fatto dai francesi, che in sole 28 pagine hanno fissato e finanziato le azioni necessarie per dotare il paese di una rete capillare di colonnine di ricarica e per diventare il paese leader nella produzione di batterie, vero segreto per avere un ruolo dominante nella mobilità del futuro".
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