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La sfida di Dacia da Bigster fino all'elettrificazione

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La sfida di Dacia da Bigster fino all'elettrificazione

Le Vot, nostre auto anche a chi arriva da brand premium

MILANO, 28 aprile 2025, 09:22

Redazione ANSA

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La sfida di Dacia da Bigster fino all 'elettrificazione © ANSA/Dacia

La sfida di Dacia da Bigster fino all 'elettrificazione © ANSA/Dacia

Il presente e il futuro di Dacia sono parte di un viaggio industriale al motto di 'essential but cool', secondo Denis Le Vot, che del marchio del Gruppo Renault è l'amministratore delegato. "Siamo verso il termine de nostro piano Renaulution - ha raccontato Le Vot durante un incontro organizzato con la stampa - e da sempre abbiamo puntato a sviluppare sviluppare Dacia seguendo la filosofia della mobilità accessibile".
    Un processo, quello di Dacia, che ha seguito un'evoluzione negli anni. "Dal 2021 - ha detto Le Vot - abbiamo sviluppato qualcosa di nuovo, pur mantenendo la stessa identità. Il concetto di 'best value for money' ha sostituito il 'low cost', alla ricerca di clienti che non arrivavano necessariamente dal mondo dell'usato ma anche da altri marchi premium".
    Il tutto, in un contesto di mercato in continua crescita.
    "Siamo passati dalla corte dei piccoli del segmento B, nel quale siamo bravi - ha spiegato l'amministratore delegato di Dacia - al segmento C che in Europa rappresenta 3 milioni di auto, quindi segmento più grande. Non è un passaggio che si realizza in cinque minuti, ma è frutto di tempo e lavoro".
    Il pensare in 'grande' di Dacia ha portato fino all'arrivo del nuovo Bigster ma anche ad altri risultati. "Abbiamo lavorato sulla gamma dei prodotti - ha aggiunto Le Vot - ma anche su logo, brand e motorizzazioni, dal tutto termico fino all'ibrido.
    Le consegne di Bigster cominceranno a breve e vediamo già una crescita".
    Nel progresso del marchio Dacia, un ruolo importante è stato ricoperto anche dal design. "E' un fattore estremamente importante - ha spiegato Le Vot - e se nelle specifiche di Logan non c'era questo elemento perché l'auto doveva essere solo poco cara, in seguito il design di Dacia si è evoluto, verso auto non molto diverse dalle Renault".
    Anche i progressi in termini di design hanno seguito i 'consigli' del mercato. "Abbiamo osato - ha detto l'amministratore delegato - perché gli acquirenti di Bigster, per esempio, arrivano anche da marchi premium. Il design se fatto bene non richiede grandi investimenti".
    "Dico sempre - ha aggiunto ancora Le Vot - che la migliore pubblicità per Duster è un Duster in giro per le strade. In Dacia i modelli sono più popolari del brand stesso e per questo abbiamo voluto lavorare sul posizionamento del marchio. La nostra sfida è quella dire a chi è abituato a c suv premium che ci siamo anche noi, che offriamo contenuti uguali ma a costi inferiori. Dalla seconda parte dell'anno sarà anche tempo di nuove sfide in termini di elettrificazione, verso il 2026 con una nuova elettrica che sarà prodotta in Europa".
    Se tra le prossime evoluzioni nel mondo Dacia si parla anche di un 4x4 ibrido, ci sarà spazio anche per le auto di piccole dimensioni. "Dacia non poteva non fare Bigster - ha concluso Le Vot - ma vogliamo essere presenti anche negli altri segmenti, con auto piccole e poco costose. Prenderemo in considerazione tutte le tecnologie disponibili".

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