La sana alimentazione, ricca di verdure e sostanze antinfiammatorie come quelle contenute nei frutti di bosco, nei broccoli e cavoli, in pesce e frutti di mare, olio d'oliva, noci e semi, erbe aromatiche e aglio, fa bene alla salute del cavo orale; al contrario una dieta proinfiammatoria, che comprende in genere elevate quantità di alimenti trasformati, carboidrati raffinati, bevande zuccherate e grassi non salutari, si associa a esiti peggiori nelle cure odontoiatriche. Basta ridurre i livelli di zuccheri per 4 settimane per osservare migliori parametri di salute parodontale.
È quanto suggerito da tre ricerche che saranno presentate questa settimana a Vienna in occasione di EuroPerio11, organizzato dalla Federazione Europea di Parodontologia (EFP), tre studi che esplorano il modo in cui le scelte alimentari influenzano l'infiammazione sistemica, l'efficacia della terapia parodontale e i benefici dell'evitare lo zucchero sulla salute orale e generale.
Il primo lavoro, condotto in Finlandia tra Università di Helsinki e Turku, è uno studio longitudinale (che segue le stesse persone in momenti diversi della loro vita, per un lungo periodo di tempo) che ha esaminato la relazione tra la salute delle gengive, i modelli alimentari e l'infiammazione sistemica delle persone per un periodo di 11 anni. I ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 3.300 persone, classificandole in base allo stato parodontale e all'adesione a una dieta sana e antinfiammatoria o a una dieta proinfiammatoria. Lo studio ha rilevato che i soggetti con parodontite avanzata che seguivano una dieta pro-infiammatoria avevano livelli significativamente più elevati di proteina C-reattiva (CRP), un marcatore chiave dell'infiammazione sistemica. In particolare, questo effetto persisteva nel tempo, sebbene l'obesità fosse in grado di mediare parzialmente la relazione, suggerendo che i fattori dietetici e lo stile di vita influenzano congiuntamente i livelli di infiammazione.
"Questo studio mostra la complessa interazione tra salute orale, dieta e condizioni sistemiche", commenta Lior Shapira, presidente scientifico di EuroPerio11. "La combinazione di malattia parodontale e dieta proinfiammatoria amplifica l'infiammazione sistemica, che può avere implicazioni per i risultati di salute più ampi".
Condotto all'Università di Amsterdam, il secondo studio conferma che una dieta ricca di verdure è collegata a migliori risultati del trattamento parodontale: lo studio ha esaminato se le abitudini alimentari influenzano i risultati della terapia parodontale non chirurgica in pazienti con gravi malattie gengivali. Lo studio ha seguito 100 pazienti, analizzando la loro dieta a tre e sei mesi dal trattamento. Si vede che un consumo maggiore di verdure è significativamente associato a una migliore guarigione parodontale, tra cui una riduzione del sanguinamento al sondaggio, una diminuzione dell'area della superficie infiammata parodontale e una minore profondità delle tasche.
Infine, il terzo lavoro, di esperti della Technische Universität Dresden, mostra che consumando meno zucchero, si hanno gengive più sane. I ricercatori tedeschi hanno analizzato l'effetto di quattro settimane di astensione dallo zucchero su parametri parodontali, sistemici e psicologici di 55 studenti di odontoiatria. I partecipanti hanno eliminato dalla loro dieta tutti gli zuccheri liberi e i sostituti dello zucchero, tenendo traccia dei loro sintomi. Lo studio ha rilevato che l'eliminazione dello zucchero ha portato a una riduzione significativa del sanguinamento al sondaggio, indicando una diminuzione dell'infiammazione parodontale, e a una perdita media di peso di quasi un chilo. I partecipanti hanno anche aumentato l'assunzione di frutta e vitamina C, migliorando il loro profilo micronutrizionale complessivo.
"Questo studio evidenzia i benefici tangibili della riduzione dell'assunzione di zucchero per la salute parodontale" e generale, conclude Shapira.
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