Monti e valli scavate da fiumi di idrocarburi: il 14 gennaio 2005 arrivavano sulla Terra le immagini del mondo più distante allora visitato da un veicolo spaziale. Le aveva inviate la sonda europea Huygens durante la sua discesa su Titano, la più grande luna di Saturno. La sonda faceva parte della storica missione Cassini, nata dalla collaborazione fra la Nasa, l'Agenzia Spaziale Europea e l'Agenzia Spaziale Italiana e l'Italia aveva avuto un ruolo di primo piano con la tecnologia a bordo di Cassini e Huygens, attraverso la sua industria, con la Thales Alenia Space (Thales-Leonardo).
Erano italiani, per esempio, il sottosistema di comunicazione Pdrs (Probe Data Relay Subsystem) e l'antenna ad alto guadagno di Cassini che aveva inviato sulla Terra quelle prime immagini, 350 in tutto, trasmesse dalla sonda Huygens dell'Agenzia Spaziale Europea durante la sua discesa durata oltre due ore. Fra le prime ad essere ricevute, le immagini di un massiccio dal quale sembravano scendere numerosi fiumi, forse canali scavati da idrocarburi liquidi, ognuno di essi ricco di affluenti ed estremamente ramificato. Si vedeva anche il profilo di una costa che si affacciava su un lago, o forse su un mare.
Complessivamente la sonda Huygens ha trasmesso dati per 148 minuti in fase di discesa e per più di tre ore dalla superficie, funzionando alla temperatura di meno 180 gradi. Un altro strumento italiano, Hasi, realizzato da Leonardo, era stato determinante nel rivelare quel mondo. Lo stesso strumento aveva catturato anche la voce di Titano, con suoni simili a tuoni e registrati sia durante la discesa, sia dalla superficie. Quei suoni avevano un grande valore scientifico. Erano infatti la traduzione del segnale del radar e permetteva di analizzare le variazioni di frequenza e di metterle in corrispondenza con le variazioni dell'altezza.
Con un'atmosfera simile a quella della Terra primitiva, composta da azoto, metano, etano, argon e tracce di ammoniaca, questa luna ha sempre avuro un fascino speciale, con i suoi vulcani di ghiaccio e le piogge di idrocarburi.
La missione Cassini-Huygens ha lasciato una grandissima eredità perché da ciascuno degli strumenti utilizzati sono state sviluppate tecnologie che hanno permesso di raggiungere obiettivi di primo piano. Per esempio, il radar ad apertura sintetica (Sar) è alla base di costellazioni per l'osservazione della Terra come l'italiana Cosmo-SkyMed e le Sentinelle del programma Copernicus di Esa e Commissione Europea. e l'antenna da alto guadagno di Cassini è alla base di quella utilizzata nelle missioni europee ExoMars, nell'orbita marziana dal 2016, e BepiColombo diretta a Mercurio.
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