E' pronto ed è stato costruito in Italia il guscio che proteggerà gli astronauti destinati alle future missioni nell'orbita della Luna: si chiama Halo, è il primo dei cinque moduli pressurizzati che formeranno la stazione spaziale Gateway destinata all'orbita lunare e si trova negli stabilimenti della Thales Alenia Space (Thales - Leonardo) a Torino, pronto per essere consegnato a fine marzo all'azienda americana Northrop Grumman, che a Gilbert, in Arizona, lo completerà l'allestimento interno e con l'elemento di alimentazione e propulsione.
L'Italia, forte di decenni di esperienza nel settore dei moduli pressurizzati, ha così un ruolo di primo piano nella realizzazione della prima stazione spaziale che sarà costruita fuori dall'orbita terrestre.
Come in un viaggio nel futuro, negli stabilimenti di Torino a poca distanza da Halo si sta costruendo il prossimo modulo di Gateway, I-Hub, e vicino si può dare un'occhiata alla prima stazione spaziale privata destinata all'orbita terrestre che l'azienda italiana sta costruendo per conto dell'americana Axiom.
Ma senza dubbio Halo ha l'impatto maggiore: significa trovarsi a tu per tu con quello che sarà il primo avamposto umano per l'esplorazione lunare e poi per le missioni verso Marte.
Con un diametro di 3 metri e lungo 7 metri, il modulo ha 3 portelli di attracco per gli altri moduli e per i veicoli che lo visiteranno.
Il lancio è previsto nel 2027 nell'ambito del programma Artemis varato dalla Nasa per portare di nuovo astronauti sulla Luna e al quale l'adesione internazionale è in aumento costante.
I recenti tentativi di spingere invece direttamente verso l'esplorazione di Marte non sembrano mettere in crisi gli esperti riuniti a Torino. "La stazione spaziale Gateway è una collaborazione globale e che ha un ruolo centrale nel programma Artemis", ha detto Jon Olansen, responsabile del programma Gateway per la Nasa.
Determinata ad andare avanti in direzione dell'esplorazione lunare è Sara Pastor, a capo del programma di esplorazione lunare dell'Agenzia Spaziale Europa. La Luna è un obiettivo importante anche per l'Agenzia Spaziale Italiana: "probabilmente l'amministrazione degli Stati Uniti introdurrà nuove linee guida e potranno esserci indirizzi più nella direzione di Marte che verso la Luna, ma nel programma Artemis ci sono elementi di non ritorno perché coinvolge le agenzie spaziali di Europa, Italia, Stati Uniti, Giappone e il centro spaziale degli Emirati Arabi Uniti, in un contesto internazionale che non si può stravolgere", ha osservato Raffaele Mugnuolo, responsabile dell'Esplorazione e delle infrastrutture orbitanti dell'Asi.
Per l'industria italiana la costruzione del modulo Halo (Habitation and Logistics Outpost) è il riconoscimento della lunga e collaudata esperienza nella costruzione dei moduli pressurizzati. Oltre la metà dei moduli della Stazione Spaziale Internazionale, per esempio, è stata costruita in Italia, dalla Thales Alenia Space.
"Sono davvero orgoglioso di celebrare questo momento che segna un decisivo passo avanti nella costruzione della stazione in orbita cislunare Gateway e che sottolinea l'importanza strategica della cooperazione internazionale in questa nuova era dell'esplorazione spaziale", ha detto Giampiero Di Paolo, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia.
"La consegna del primo modulo abitativo Halo, realizzato a Torino per gli astronauti che transiteranno dalla stazione spaziale lunare prima di scendere sulla Luna è un grande risultato dell'eccellenza tecnologica e industriale del nostro Paese, che consolida il ruolo dell'Italia nell'esplorazione spaziale globale", ha osservato Massimo Claudio Comparini, managing director della Divisione Spazio di Leonardo e presidente del Cda di Thales Alenia Space.
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