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Scende in Veneto la coltivazione della soia, prevale il mais

Scende in Veneto la coltivazione della soia, prevale il mais

Confagricoltura, malattia dello stelo verde e carenza di semi

VENEZIA, 16 aprile 2025, 14:48

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Soia sempre più in affanno in Veneto, regione dove si concentra la massima produzione in Italia della leguminosa: la sindrome dello stelo verde, conseguenza dei cambiamenti climatici, e la carenza di semi stanno causando la perdita di interesse degli agricoltori, che quest'anno sono più orientati a seminare mais. Lo sottolinea in una nota Confagricoltura del Veneto.
    "Negli ultimi anni - spiega Paolo Baretta, presidente della sezione proteoleaginose dell'associazione regionale si è accentuato il 'mal verde', come è chiamato in gergo dai produttori. La siccità fa sì che le piante mantengano le foglie verdi per difendersi dallo stress climatico, impedendo la formazione del baccello. L'anno scorso siamo arrivati a perdite fino al 40%. Abbiamo constatato che con la seconda semina, che avviene in giugno, dopo la trebbiatura del frumento e della colza, si corrono meno rischi. Quindi la tendenza sarà sempre più quella di posticipare la coltivazione, in attesa che l'innovazione ci dia una mano con sementi più resistenti, come già avviene in Sudamerica".
    In Veneto la superficie coltivata a soia è in calo del 10% ogni anno e si attesta intorno a 120.000 ettari (dati 2023 Veneto Agricoltura), con capofila Padova, Venezia e Rovigo, che insieme concentrano circa il 70% di superfici regionali. I prezzi sono in ribasso, e la 'guerra' dei dazi potrebbe portare la Cina a comprare la soia in Europa anziché dagli Stati Uniti.
    Per le altre proteoleaginose, Baretta ricorda che "la colza aveva preso piede, ma tra primavere piovose e repentini sbalzi di temperatura è sempre un terno al lotto. Idem per il pisello proteico. Il girasole, invece, potrebbe essere un'opportunità, ma in Veneto abbiamo perso una struttura di trasformazione e perciò siamo in difficoltà".
    Per quanto riguarda invece il mais nel Basso Padovano, nel Veneziano e in Polesine si sta già seminando, con un incremento di richiesta di trinciato, destinato alla produzione di energia per biogas, e di granella per l'alimentazione dei bovini. Anche il mais bianco, ad uso alimentare per la farina da polenta, l'olio e la pasta, ha un buon mercato.
    Il Veneto è il primo produttore di mais in Italia, anche se negli ultimi vent'anni ha perso il 50% della superficie, in linea con altre regioni top della coltura come Lombardia e Piemonte. La superficie investita in mais in Veneto nella scorsa stagione è stata di oltre 120.000 ettari, con Venezia, Padova, Rovigo e Verona che si dividono il 70% della superficie.
   

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