Si faceva consegnare da cittadini
stranieri tra i 100 e i 270 euro, spiegando loro che il denaro
serviva per ottenere il permesso di soggiorno, ma in realtà i
soldi erano esclusivamente per lui. La pm Morena Plazzi, dopo le
indagini della polizia, ha chiesto il rinvio a giudizio per un
dipendente del patronato Inas-Cisl di Bologna, accusato di
truffa, falso in atto pubblico e corruzione.
Oltre a lui la Procura ha chiesto di mandare a processo altre
sei persone, tutte straniere, che nella maggior parte dei casi
avrebbero contraffatto, con l'aiuto del 46enne, il documento che
attestava il superamento del test di lingua italiana al fine di
ottenere il permesso di soggiorno.
Per rendere più credibile la storia il 46enne, che poi è
stato allontanato dal posto di lavoro, realizzava false ricevute
di cui consegnava una fotocopia alle sue vittime. In tutto sono
12 le persone offese, tra cui il presidente dell'Inas Cisl.
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